Dopo diverse settimane di vento insistente proveniente da nord/nord-nord-est, ecco finalmente un cambio: da ieri in città soffia un “vento di mare” (detto anche marélla) carico di umidità, di caldo, appiccicoso e tipico del periodo estivo. Quel tipo di vento, per intenderci, che inforza durante la giornata e poi cessa completamente (o quasi) in serata, lasciandoti senza un filo d’aria fresca.
Ecco, questo vento odierno è il grecale, famigerato per due motivi a Crotone: da un lato è il vento che più piaceva ai marinai che uscivano a pescare nel golfo, perché li riportava in porto senza alcuna fatica, dall’altro è un “segnale” per accendere a fuoco le colline attorno alla città. E di fatti, puntualmente, poco fa è stato acceso a fuoco un bel tratto tra Passovecchio e Zigari, con un intero colle in fiamme.
È solo l’inizio della triste e perpetua usanza dei fuochi di pulizia, accesi ogni anno tra metà Luglio e metà Agosto, e spesso protratti fino a Settembre per le pulizie dei campi coltivati. Questi fuochi, come già ampiamente spiegato in passato, servono sostanzialmente a bruciare l’erba alta ed incolta, per “pulire” piccoli terreni o grandi aree. Vengono utilizzati anche per ripulire zone di passaggio (si pensi ai campi non arati di Gabella o a Capo Colonna che hanno accesso a mare) o zone attaccate alla carreggiata, risultando spesso pericolosi.
Questi fuochi tuttavia oramai non fanno più testo. Non importano. Ed è curioso notare che mentre la stragrande maggioranza degli ambientalisti, dei giornalisti, dei commentatori e delle associazioni è sempre attenta a quanto accade in alcune località (si pensi al Sovereto di Isola), in certi casi è distratta. Non una parola, non un articolo, un comunicato, nulla che vada oltre uno sdegno commentato sui social (ammesso che arrivi).
Ci sono boschi e boschi. Parchi e parchi. Aree e aree. Ed anche se la natura è una ed una soltanto, ci si interessa solo ad alcuni roghi, ad alcuni fuochi. Nel frattempo le campagne bruciano da secoli, e la diatriba tra chi sostiene che sia cosa “buona” e chi sostiene che sia cosa “cattiva” prosegue. Chi ha ragione tra i due io non posso saperlo, ma certo è che fa veramente tristezza vedere una collina in fiamme.
È un danno per tutti, anche se non ci interessa.
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