È arrivato settembre, e quest’anno non vi ammorberò con la solita canzone. Settembre infatti è un mese ideale per continuare ad andare a mare, e godere allo stesso tempo sia del clima ancora estivo sia della minor presenza di bagnanti e natanti in mare. Insomma, caldo e relax alla massima potenza.
Ma il clima favorevole e le poche persone rimaste non sono ideali sono per dedicarsi alle ultime tintarelle. Se anche voi vi trovate a preferire – per un motivo o per un altro – il tratto costiero urbano, potete approfittare di questo mese per andare alla scoperta dei fondali cittadini: nonostante la minore attrattiva rispetto a luoghi come l’Irto, Capo Colonna, Scifo, Alfieri e così via, esistono dei luoghi degni di nota che possono farvi passare una bella giornata all’avventura senza spostarvi dalla città.
Ad esempio, tra la terza, la quarta e la quinta scogliera si trova un’area ci circa settantamila metri quadri disseminata di scogli naturali, sassi e rocce assortiti, cime d’argilla e, purtroppo, anche rifiuti. Quest’area non ha un nome, ma è ben visibile tanto ad occhio nudo mentre passeggiate sul lungomare tanto su un qualunque sito di immagini satellitari. Distante dai 100 fino ai 400 metri dalla costa, vi permette di immergervi – in tutti i sensi – in un piccolo universo parallelo: non più il solito fondale piatto e ripetitivo, ma un luogo dove ad ogni sguardo potrete scorgere pesci, molluschi e crostacei (nei limiti delle specie locali, ovviamente).
La vicinanza alla costa rende facilmente accessibile quest’area, esplorabile con pochi sforzi anche per i neofiti. Bisogna però prestare le dovute attenzioni e dotarsi di una boa di segnalazione: purtroppo piccole imbarcazioni e moto d’acqua circolano impunemente anche nelle immediate vicinanze delle scogliere. Ma a parte questa cautela, vi basterà una maschera valida (sia la classica con boccaglio che le nuove per lo snorkeling) per godere di questo spettacolo.
Successivamente, tra la sesta scogliera ed il cimitero si estende un’altra area simile, molto più estesa sia in larghezza che in profondità, che si collega poi alle scogliere sommerse che si possono osservare lungo la via per Capo Colonna. Parliamo di un’altra luogo magico, che differisce in un solo particolare: ad un certo punto, gli scogli naturali e le rocce che spuntano dal fondale si trasformeranno in enormi lastre di arenaria. Un piccolo spettacolo della natura.
Per chi pratica poi immersioni ed escursioni più impegnative, vi ricordo la famosa “duna” che si trova a circa 500/600 metri dalla costa, che alcuni chiamano “secca”, mentre a 700/800 metri dalla spiaggia del Cimitero si trovano degli enormi scogli naturali. Parliamo di luoghi molto più difficili da raggiungere, e dunque più pericolosi: dopo i 100/150 metri dalla costa la profondità supera già i 10 metri.
A questo punto, non vi resta di armarvi di un po’ di pazienza e prepararvi ad una bella nuotata. Distinguerete facilmente molti pesci locali come il ghiozzo, la perchia, la mormora, e ne vedrete moltissimi, piccoli piccoli, di colori intensi come verde e viola. Immancabili ricci, cozze, ma anche murici e così via. Insomma, per essere un fondale cittadino, è proprio degno di nota.
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