Se fino ad oggi si era solo ipotizzata una possibile rivalutazione del complesso scolastico di San Francesco – tristemente nota come scuola dei veleni – e di una sua “riconversione”, oggi ne abbiamo la certezza. È infatti aperto il bando di gara per riprendere l’edificio dall’abbandono che lo ha caratterizzato in tutti questi anni, dopo la sua chiusura in seguito al rinvenimento di elevate concentrazioni di metalli pesanti nel terreno (Antimonio, Arsenico Berillio, Cadmio, Cobalto, Cromo, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, Stagno, Tallio, Vanadio e Zinco) e nelle falde acquifere (Solfati, Ferro e Manganese), che ne hanno determinato l’inclusione nel SIN cittadino.
A distanza di oltre dieci anni da Black Mountains, dunque, l’edificio verrà recuperato e restituito alla cittadinanza. Sul piatto ci sono 1.6 milioni, attinti direttamente dalle casse del progetto Antica Kroton, e che serviranno sia per la progettazione che per la realizzazione del “restauro”. Una disponibilità finanziaria minore rispetto ai 2 milioni tondi preventivati, ma comunque importante.
C’è però un vincolo, messo nero su bianco nella descrizione dell’appalto: “Coerentemente agli obiettivi del programma si è considerato di creare un Centro di documentazione quale nucleo logistico indispensabile per le attività previste dal programma Antica Kroton. Nello specifico, il complesso scolastico San Francesco, grazie ad un progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione, assolve ad una serie di usi necessari alla conservazione, restauro e catalogazione dei rinvenimenti archeologici provenienti dalle future e programmate attività di scavo. Lo scopo finale, quindi, della riqualificazione e della rigunzionalizzazione del complesso scuola San Francesco è quello di riconvertire un’attrezzatura esistente in città in un Laboratorio di restauro per la catalogazione dei beni archeologici con la finalità di accompagnare tutte le attività di registrazione ed archiviazione di tutte le fasi afferenti gli interventi di archeologia URBAN“.
In soldoni, la scuola di San Francesco non sarà più una scuola, ma un laboratorio, punto di arrivo per i rinvenimenti effettuati nel corso dei futuri scavi, nonché un futuro hub dedicato all’archeologica. Un’idea interessante e piacevole, che tuttavia farà perdere alla città – specialmente al popoloso rione San Francesco – un edificio scolastico nuovo e funzionale.
Eppure in città la mancanza di edifici scolastici è un problema ben noto e dibattuto, ed in molti si stanno chiedendo, in queste ore, se fosse davvero necessario rinunciare ad un polo scolastico. In fondo, il Comune di Crotone dispone di numerosi stabili ed immobili di proprietà inutilizzati, che avrebbe potuto impiegare per le suddette operazioni. Si pensi, ad esempio, all’ampio Bastione Toledo, da tempo in attesa di conoscere il suo destino: quanto sarebbe stato indicato un hub dedicato all’archeologia direttamente nelle mura del castello cittadino?
Ad ogni modo, come si può vedere nella scheda dedicata al progetto, si tratta di una riqualificazione piuttosto ampio, che prevede anche, tra le altre cose, il recupero di quell’enorme spiazzo adiacente all’edificio, che verrà trasformato in un parcheggio.
L’idea sembra destinata a prendere forma, e per ogni certezza dovremo attendere i primi di settembre, per scoprire se la gara verrà appaltata o meno. Dopodiché, si tratterà di mettere in moto il tutto, e di far diventare davvero l’ex plesso scolastico un centro di studio, un laboratorio degno di nota.
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