Mai come oggi è importante ricordare ciò che fù il massacro di Srebrenica. Oggi, mentre le tensioni etniche e sociali tornano ad aumentare, è bene ricordare cosa accadde in quel maledetto luglio 1995 alle porte dell’Europa, dove un numero ignoto di uomini venne massacrato per mera appartenenza. Slavi contro Bosnaccheri, cristiani contro musulmani, uomini contro uomini.
Ad oggi il numero totale delle vittime è ignoto, anche se i ritrovamenti parlano di 8372 persone. Tanti sono i rinvenuti nelle fosse comuni di Srebrenica, Luza, Potocari, Zepa, Gorazde… Nomi che non ci dicono nulla, ma che nascondono uno dei più importanti genocidi dei nostri tempi.
Srebrenica come Khojaly, o come il Ruanda: massacri tanto recenti quanto ignoti, messi da parte per ricordare i gravi crimini della seconda guerra mondiale. Ma corrono tempi bui, e se non ci si ferma più per commemorare la Shoà, difficilmente ci si fermerà a pensare ciò che furono i tentativi di pulizia etnica più recenti.
Quelli che nulla hanno a che vedere con guerre e conflitti economici, ma riguardano unicamente l’uomo, in un conflitto fratricida che è narrato in ogni testo sacro, in ogni epoca, in ogni luogo.
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