Sono passate meno di due settimane dall’enunciazione delle buone intenzioni del PD crotonese, che fresco di nuova segreteria e di votazione dall’esito scontato che ha visto trionfare Nicola Zingaretti, ha esordito con un’affermazione tanto scontata quanto necessaria: “Adesso non dobbiamo più deludere“.

Mai l’avessero detto. Dopo una prima indiscrezione, è stata confermata un’alleanza elettorale di quelle che non dovrebbero proprio esistere, quella tra Partito Democratico e Demokratici. L’occasione dell’alleanza è in vista delle prossime elezioni provinciali del 3 Aprile, dove concorrerranno tre liste: Nuova Provincia, Per Crotone Provincia e Provincia Civica e Progressista. E l’esito di questa prossima votazione pare già scontato.

Questa alleanza è una vera e propria inversione ad U nella strada percorsa fino ad ora (almeno a parole) dal PD crotonese. Vanificato il lavoro di Vallone, che per anni ha tentato di marginalizzare l’influenza di Sculco sul partito di Via Panella, e che proprio recentemente aveva chiesto “meno ambiguità”. E l’ha ottenuta, con una presa di posizione inequivocabile.

Dal canto suo, Sculco ha nuovamente il coltello dalla parte del manico. Dopo l’essersi impossessato di Comune e Provincia, ha convinto parte dell’opposizione a supportarlo. Opposizione che sarebbe dovuta essere “dura e pura”, ma che è stata “morbida e distratta”. Al PD crotonese fa comodo così, anche perché ricorderete che qualche tempo fa la possibile candidatura di Sculco figlia aveva creato non pochi malumori.

Ma che futuro ci può essere, per un partito “di sinistra” che ragiona in questi termini? Che si allea con uno storico avversario per meri fini elettorali? Come si può chiedere alla popolazione più collaborazione e maggior interessamento alla politica, se poi ci si allea con elementi che popolarmente non godono di buona fama? Pare evidente che la politica locale funzioni sempre alla stessa maniera, e la tanto augurata “svegliata” non c’è stata.

Questo atteggiamento è lo stesso di sempre, e contribuirà ad allontanare partito e popolo. Il PD crotonese continua a funzionare in maniera errata, costretto dai legami e dagli intrecci dei suoi diretti rappresentanti, tanto oggi quanto ieri. Un partito dove non c’è discussione, non c’è confronto, ma solo sorrisi e decisioni già prese.

Il “popolo della sinistra” al quale si è appellato digerirà queste ingerenze? Perché tutti i nodi prima o poi vengono al pettine, e se è facile fare comunicati stampa dove si parla di “grande risposta” e “inaspettata partecipazione”, rimane l’incognita della frammentazione di quel “popolo della sinistra” tanto elogiato ed ignorato.

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