Che brutto quando una associazione dichiaratamente apolitica finisce per appoggiare palesemente – pur senza mai dirlo – un partito o un movimento. E che brutto quando questa associazione si erge a difesa delle vittime con della misera e becera propaganda, specialmente di natura politica.

È il caso dell’Associazione Basta Vittime sulla SS106, che ieri ha pubblicato un post inequivocabile. Che buona parte della “base” dell’associazione fosse grillina era risaputo, così come le simpatie politiche dei suoi rappresentanti. Nulla di male in questo. Se non fosse per il fatto che una associazione che dovrebbe tutelare le “vittime di stato” si è messa a fare propaganda politica, sposando e diffondendo un programma elettorale e tanti, tanti slogan.

Dopo la visita di Toninelli l’infatuazione si è palesata, a partire dalla discutibile targa (con tanto di “ritratto” del ministro) mai regalata prima. Nonostante i post avversi ai grillini locali, rei di voler contrastare lo sviluppo e l’ammodernamento della SS106, l’associazione si è via via adeguata agli slogan ed alle posizioni del governo, fino a pubblicare porcherie tipo quella di ieri: no alla TAV, si all SS106.

Un frontalismo tipico nella mentalità grillina, e che esiste e resiste solo nelle loro menti. Bloccare la TAV non velocizzerà l’iter di realizzazione della nuova strada, nè tanto meno lo finanzierà. Dal blocco della TAV, la Calabria (ed il Sud in generale) non ne caverà nulla.

Eppure, in ogni regione imperversa lo slogan grillino. Si chiede allo Stato una maggiore attenzione alle infrastrutture locali. E c’è un solo problema in merito: lo Stato, oggi, sono proprio i grillini. Che si autocontestano, trovando appoggio in tante piccole associazioni.

È diventato inutile sostenere l’operato dell’associazione, che oramai si presta solo a “leva popolare” per legittimare proposte e proteste.

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