La visita del Premier Conte ha lasciato l’amaro in bocca ai più. Una visita istituzionale che si è rivelata una toccata e fuga, nel comune di Isola Capo Rizzuto, dove Conte si è trattenuto per soli quindici minuti all’interno di un capannone confiscato alla ‘ndrangheta. L’annuncio del suo passaggio ad Isola daltronde era stato fatto poche ore prima, e si trattava di una vera e propria visita a sorpresa in pieno stile grillino: pura propaganda mediatica. Qualche foto per farsi vedere presente e poi via, verso Napoli.

A prenderla un po’ male per la superficialità della visita, ovviamente, gli isolitani, che speravano sinceramente in qualcosa in più. Per molti basta solo “la presenza” dimostrata dal premier, per altri invece è stato un flop. Specialmente per i giornalisti locali, che si sono spesi in amari comunicati per l’inutile visita che si poteva evitare. La rabbia nasce dal fatto che gli stessi giornalisti sono stati tenuti a debita distanza dall’evento, messi letteralmente in un recinto, e non gli è stato permesso di avvicinarsi.

La cosa ha scatenato diverse polemiche, una su tutte l’atteggiamento del premier che non si è minimamente rivolto ai giornalisti (cosa che invece ha fatto a Reggio Calabria). Ma attenzione: lungi da me prendere le difese di uno “sprovveduto” come Conte, ma se non è stata predisposta o annunciata una sala stampa, vuol dire che si trattava di una visita puramente istituzionale. Rivolta dunque solo ai diretti interessati che Conte ha incontrato.

È normale che i giornalisti cerchino di parlare con le istituzioni, ma visto il trattamento che il M5S ha sempre riservato alla stampa potevano tranquillamente starsene in redazione piuttosto che accettare di venir messi in un recinto.

Ma a parte questo, c’è da registrare un altro evento grave: gli attacchi che hanno subito i giornalisti sui social a seguito dei loro articoli. Moltissimi commentatori infatti, votati evidentemente al fanatismo politico più ignorante e misero, hanno iniziato ad insultare i giornalisti e ad attaccarli perché, dal loro punto di vista, anche la stampa locale è “venduta” per parlare male di Conte del M5S.

Insomma, i giornalisti locali sono stati tacciati di essere “di parte”, e di aver attaccato Conte solo perché la “stampa venduta”, che “non ha vita lunga”, è amica dei poteri forti e quindi è contro il cambiamento. Roba da matti, che rivela un’isteria collettiva misera e pericolosa.

I giornalisti locali fanno il loro mestiere, e volere o volare è importante che lo facciano. Questo non vuol dire essere sempre d’accordo con loro o essere dalla loro parte (io stesso li ho attaccati più volte), ma da qui a definirli “venduti per attaccare il M5S”… ci vuole un bel coraggio.

La visita di Conte è stata inutile? Si, come tutte le visite istituzionali che si sono susseguite in Calabria negli anni. Conte non era di certo obbligato a parlare con i giornalisti, nè era obbligato a passare da Isola. Se ne prenda atto, che del cambiamento annunciato non c’è nulla.

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