Se avete notato i cassonetti di spazzatura pieni ed i numerosi cumuli di rifiuti che stanno comparendo un po’ ovunque in città, avete capito: la raccolta della spazzatura è nuovamente ferma per via di uno stop imposto dall’impianto di Ponticelli, che a seguito di un ridimensionamento delle quantità di spazzatura conferibili (discorso ancora tutto da chiarire) da circa una settimana non permette più di scaricare i rifiuti della città. Si stima che attualmente ci siano oltre 150 tonnellate di rifiuti in attesa di conferimento, e la quantità è destinata a salire.

Si tratta di una situazione che va avanti dal 2010, quella dello stop al conferimento di rifiuti nell’impianto di Ponticelli, tant’é che più volte si è parlato di “emergenza rifiuti”, e si sono viste vere e proprie scene di degrado tra cassonetti in fiamme, cumuli di rifiuti a fuoco e finanche la SS106 invasa per diverse centinaia di metri da sacchetti di spazzatura maleodoranti, in piena estate.

Ne abbiamo viste di tutte i colori, e duole ammettere che il sistema di raccolta rifiuti, in città, è tutt’altro che funzionante. Oltre ai problemi che potremmo oramai definire storici – dato che durano da ben otto anni – c’è da includere anche il mancato decollo della raccolta differenziata, drasticamente scesa sotto la soglia del 10% e mai avviata nonostante i numerosi annunci.

Bisogna comunque aggiungere a questo quadro anche una nota maleducazione dei cittadini, che intasano i cassonetti non solo di buste e sacchetti, ma anche di mobili, elettrodomestici e oggetti vari. In certi periodi i marciapiedi della città sembrano quasi degli outlet, se non fosse per la puzza. E a tal proposito, non abbiamo scuse.

Se è vero che l’impianto di Ponticelli blocca spesso e volentieri il conferimento dei rifiuti, non abbiamo scuse per giustificare la costante presenza di mobilio ai cassonetti. In casi di emergenza – come quello di questi giorni e come tutti quelli precedenti – lasciare una poltrona, un frigorifero o un televisore ai cassonetti non fa altro che peggiorare la situazione, aumentando la superficie ricoperta dai rifiuti e rendendone più difficoltoso lo smaltimento e la raccolta.

Per i mobili e gli elettrodomestici, c’è l’isola ecologica. A Crotone ne abbiamo due, e nonostante alcuni problemini avuti in passato oggi sono a pieno regime. Potete portarci ogni pezzo di arredamento, qualsiasi cosa, e non bisogna pagare nulla. E se siete proprio pigri o non sapete come fare, basta chiamarli: concorderete un giorno e verranno loro a prendersi tutto.

Pur vivendo una nuova emergenza rifiuti, possiamo evitare di peggiorare le cose. Possiamo utilizzare al meglio ciò che abbiamo. E allora, sfruttiamo almeno le isole ecologiche. Alleggeriamo la città da tutta quella spazzatura che le fa da contorno. Contribuiamo, nel nostro piccolo, a dare un decoro. Bastano pochi minuti, e si evita di imbruttire la città e di complicare il lavoro di chi dovrà pulire.

È una questione di buon senso, che richiede appena qualche minuto e non ci costa nulla. A meno che non si voglia continuare a far passare il messaggio che i crotonesi siano lordi, e preferiscano buttare di tutto e di più sotto casa, anche a costo di vivere nella puzza e nella lordìa.

Una risposta a “Sfruttiamo almeno l’isola ecologica”

  1. […] di autoinquinarsi. Cioè, l’isola ecologica si trova proprio in quel quartiere, e bene o male funziona. Perché utilizzare i rifiuti per costruire una pila da bruciare? Si tratta di una scelta che ha […]

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