Il mondo della scuola soffre di molte problematiche. Una delle più ricorrenti è quella sulla sicurezza degli edifici scolastici, spesso datati e fatiscenti, tanto che per quest’anno scolastico il Codacons ha stimato che ben 9 edifici scolastici su 10 risultano inagibili, in Calabria. Ed il territorio crotonese, nonostante i numerosi interventi operati a diversi plessi scolastici, non è esente da tale piaga. C’è poi una questione tutta locale, che riguarda la perenne carenza di fondi per i riscaldamenti scolastici, che ogni anno rischiano di iniziare sempre ad inverno inoltrato. Senza contare gli storici disservizi sui servizi erogati dal Comune (fortunatamente in diminuzione), e le frequenti problematiche legate a furti e sparizioni sospette di materiali e non solo.
Insomma, il mondo dell’istruzione a Crotone è bello e variegato, e tutti questi temi vengono puntualmente affrontati e dibattuti da chi lavora nel mondo della scuola (insegnanti, personale ATA, Dirigenti ecc.), e solo sporadicamente viene utilizzato dai politici locali, solitamente avvezzi ad altre tematiche. Ma sapete cosa? Giancarlo Cerrelli ha trovato il tempo e la voglia di affrontare uno dei problemi della scuola crotonese. E sapete qual’è? Un tema. Già, un tema accusato di essere “troppo di sinistra” o comunque “politicizzato”, per via dell’accostamento del Decreto Sicurezza alle Leggi Razziali.
La traccia dello scandalo, assegnata da una professoressa di Italiano al Liceo Scientifico Filolao, era la seguente: “Il 5 settembre del 1938 in Italia furono promulgate le leggi razziali. Oggi in Italia dopo 80 anni si registra un ritorno al razzismo, è un’opinione diffusa che proprio il recente decreto in discussione al Parlamento, che riguarda l’immigrazione, contenga delle istanze razziste. Descrivi le leggi razziali e confronta il testo con il decreto di recente ideazione ed esprimi le tue riflessioni”.
Non ci vedete nulla di politicizzato, vero? Beh, perché in fondo non c’è proprio nulla di politicizzato: da che mondo è mondo, la scuola è un mezzo di studio, confronto e riflessioni, e questa traccia invita gli scolari a confrontare due testi molto diversi tra loro al fine di esprimere le personali riflessioni di ognuno. Ma la cultura del confronto e delle riflessioni non è cara a buona parte della destra, ma sopratutto non è cara a soggetti come Cerrelli. Persone talmente sofisticate da ignorare che, per l’opinione pubblica, l’accostamento tra i due temi è realmente dibattuta in più sedi.
Fino ad oggi il “povero” Cerrelli ha mantenuto un profilo basso. Non si è mai esposto più di tanto, non ha preso posizioni se non sullo stadio, ed ha curato quel misero seguito di leghisti crotonesi con qualche incontro e qualche altra fesseria. Non aveva ancora avuto alcun moto nei confronti della cosa pubblica, ma improvvisamente, mosso da un’impeto partitico della più misera specie, si è svegliato dal torpore per fare la guerra ad un tema scolastico. Il suo comunicato ha fatto smuovere addirittura Storace (che ha invocato l’aiuto di Mattarella) e di Salvini (che ha chiesto le scuse dell’insegnante). Così, tanto per passare il tempo.
È il secondo caso che riguarda una scuola crotonese a distanza di pochi giorni, ed in entrambi i casi, a finire sotto accusa, sono stati gli insegnanti. Con questo duro ed insensato attacco, prontamente rispedito al mittente non solo dalla scuola ma anche dalla popolazione, pare essere sempre più presente un clima di tensione, che riguarda il mondo dell’istruzione e sopratutto gli studenti. Dall’esterno, politici e genitori fanno pressione nel tentativo di “evitare certe cose”. Un atteggiamento terribilmente grave.
Resta l’amaro in bocca per la miseria intellettuale di certe personalità locali, pronte a farsi belle a scapito di chi lavora. Non che Cerrelli brillasse per qualche merito particolare, date anche le sue note esternazioni xenofobe e le sue posizioni becere e retrograde, ma tant’è: non c’è mai fine al peggio. La notizia ha fatto il giro del web, e nonostante le numerose pernacchie al leghista dell’ultima ora ha assunto un carattere quasi nazionale.
Ricordiamolo a tutti: studiare rende liberi. Sviluppare una coscienza critica, indipendentemente dalla coscienza politica, è un dovere di ognuno di noi. Impegnatevi a studiare, a confrontare, a ricercare, a prendere posizioni… fatelo, sempre, ogni giorno! Perché ogni attacco alla libertà di studio è un attacco all’individualismo, alle libertà, al nostro futuro.
Non limitatevi a credere alle favole, o ad avvelenare i pozzi ed alzzare polveroni inutili, come fa Cerrelli. Studiate. E vedrete che, tra cinquant’anni, sarete adulti migliori.
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