I due percorsi comparati

Il 9 Maggio è stato definito a più riprese come una data importante per Crotone ed il suo circondario. Nulla a che vedere con le diverse celebrazioni e ricorrenze del giorno, ma comunque qualcosa di davvero interessante: la “bretella” di Bevilacqua è stata formalmente proposta all’ANAS come variante di percorso della SS106. Nel corso di un incontro ufficiale presso la Regione Calabria, l’AD di ANAS, Gianni Vittorio Armani, ha infatti aperto alla possibilità di valutare l’idea in termini di “rapporto costi/benefici“, e dando il via libera alla realizzazione di uno studio di fattibilità dell’opera.

Purtroppo però, la notizia è stata incredibilmente accolta con un “entusiasmo” che definirlo eccessivo è riduttivo. In salsa tipicamente crotonese, diverse personalità hanno iniziato – in contemporanea, su Facebook – a prendersi i meriti dell’opera, dandole in certi casi addirittura un colore politico (che il prossimo anno ci sono le regionali). Altre invece, prese probabilmente dall’ebrezza del momento, hanno iniziato a dire cose tipo “l’ANAS ha accettato la variante“, “l’ANAS si farà carico di realizzare l’opera“, “questa sarà la nuova strada“, o “iniziano i lavori della nuova 106“.

Ma nulla di tutto ciò è vero. Occorre, ad onor del vero, ridimensionare incredibilmente questo 9 Maggio, dato che si è arrivati “solo” ad avere un tavolo tecnico. L’opera è ancora senza un progetto, ed i più ottimisti sperano di averlo entro la fine dell’anno, anche se è lo stesso Armani a ricordarci che per il terzo megalotto (Roseto Capo Spulico – Sibari) ci sono voluti ben 20 anni di lavoro tra progettazione e bando.

La Regione Calabria si è impegnata a sostenere le spese legate alla realizzazione dello studio di fattibilità, a condizione di avere il supporto dei tecnici dell’ANAS. Si parla di circa 250.000€ da destinare allo studio del nuovo tracciato e dei vari collegamenti e svincoli. Dal canto suo invece, l’ANAS ha ribadito gli ingenti investimenti messi in atto in territorio Calabrese (dove gestisce oltre 1400km di strade), e dopo aver stanziato l’astronomica cifra di un miliardo e trecento milioni di euro per la realizzazione del terzo megalotto, ci tiene a ricordare che anche per la realizzazione del sesto megalotto è già stanziata una discreta somma.

Quello che manca, dunque, è il progetto alternativo a quello proposto dalla stessa ANAS, che prevede un ammodernamento dell’attuale tracciato esistente (una cosa non proprio semplicissima). Per l’ANAS infatti, così come ribadito dallo stesso Armani, la SS106 non va intesa come strada a percorrenza rapida, e quindi “basta e avanza” un semplice ammodernamento.

Da oggi, avremo un paio di anni di tempo per presentare un’alternativa seria e concreta, e solo allora potremo dire con certezza se l’alternativa sia stata accettata o meno. Ad oggi, ogni altra affermazione è pura fantasia. Tanto per dire, sul sito dell’ANAS i lavori sulla Jonica seguono ancora il vecchio percorso, proprio perché non c’è proprio nulla, di deciso.

Avrei tanto voluto esprimere un giudizio sull’opera in se, ma non è ancora possibile, non esistendo null’altro di una mappa con una linea disegnata. Certo, è bella l’idea di una nuova infrastruttura, ma c’è ancora troppo poco per sbilanciarsi: l’attuale distanza tra Crotone e Simeri (dove si trova l’imbocco per la “strada nuova” che porta a Catanzaro) è di circa 60km, mentre il tracciato proposto è di 48km. Complessivamente, la distanza tra Crotone e Catanzaro è di 72km, mentre con il tracciato nuovo sarebbe di circa 57km. Troppo poco, per giustificare la realizzazione di una nuova strada.

Si può leggere che questa nuova strada “ricalcherebbe” il percorso delle Ferrovie Calabro-Lucane, ma anche questa è una mezza verità: il percorso delle ferrovie si interrompe infatti in località Cucuzzìto (nei pressi della SS109, detta della Sila Piccola), poco sopra Cutro, ben prima della metà del tracciato. Premesso che ciò che andava bene per una piccola ferrovia non è detto che vada bene per una strada a quattro corsie e doppia carreggiata, c’è anche da dire che oltre la metà del tracciato dovrà essere realizzato ex-novo.

D’altro canto invece, i vantaggi sarebbero, oltre ad un ovvio risparmio di tempo quantificato in trenta minuti circa, una maggiore interconnessione dell’entroterra, ed ovviamente la comodità di avere una “doppia linea” di trasporto, definite dall’assessore Musmanno come una prettamente “locale” ed una “a scorrimento”, e non essere dunque assoggettati alle limitazioni imposte da un solo tracciato. Senza contare l’idea di avere tutta una nuova strada, che di per se penso “ecciti” un po’ tutti.

A questo punto, la domanda è e resta una sola: vale la pena fare questo investimento? Non tutti sono infatti d’accordo con l’opera, specialmente i comuni di Isola, Cutro e Botricello, che verranno “tagliati fuori” dall’infrastruttura. Ma la variante ha incassato l’ok di ben 37 amministrazioni comunali, e la legge della maggioranza è pur sempre in vigore.

L’ANAS ci ha dato una grande responsabilità, e sta a noi ora assolverla. Vedremo se saremo in grado, come si asupicano certi personaggi, di fare “tutto” entro qualche anno. Come al solito, staremo a vedere. E fino ad ora, quel che abbiamo visto, tra proclami faziosi, prese di merito ed arroganze varie ed assortite, non è stato per nulla rassicurante.

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