Lo so, sto per fare il solito discorso palloso di quello che non si capacita di certe cose. Abbiate pazienza, se vi và. Eppure, in questi giorni, mi è capitato di notare una cosa. Il Comune di Crotone, alla fine, ha deciso di chiudere le scuole per oggi, dandone comunicazione ufficiale ieri in tarda serata. A pochi minuti dalla condivisione del post sulla pagina facebook, il messaggio ha fatto il giro della città, raggiungendo praticamente tutti: insegnanti, alunni e genitori.

In pochi minuti infatti il post è stato condiviso ben 400 volte, ha ricevuto centinaia di commenti ed oltre 700 reazioni. Insomma, un vero e proprio record per la pagina del comune, che in genere è più abituata a ricevere una manciata di reazioni generiche e decine di insulti e “vergogna” nei commenti.

Ritengo che questo sia un specchio piuttosto preciso della nostra società. È antipatico vedere che ogni altro post, che riguardi iniziative culturali, sportive o naturali (come la piantumazione di nuovi alberi) superi a fatica le 30 interazioni, e non vada quasi mai oltre alla “solita cerchia” di interessati. Credo rispecchi due cose: dapprima, il fatto che a Crotone risiedano in maggioranza studenti, quindi giovanissimi felici di saltare un giorno di scuola ed allo stesso tempo poco interessati a qualsiasi altra attività (ed è giusto così, gli interessi si sviluppano con il crescere); in secondo luogo, l’eterno “gioire” del non dover fare qualcosa, l’attesa costante della “causa di forza maggiore” che giustifica tutto e tutti, ragazzi ed adulti.

È innegabile, siamo mossi dall’interesse. E l’assenza di interazioni virtuali con alcuni post denota la reale assenza di interesse verso altrettante iniziative. Non dovremmo interessarci necessariamente a tutto, ma neanche a così poco…

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