Come hanno fatto notare quelli di WeSud, la storia si ripete. Per la terza volta in pochi mesi un gruppo di turisti non ha potuto visitare il Castello di Carlo V. Se inizialmente si parlò di un “dipendente galeotto”, che anziché completare il proprio turno di lavoro aveva preferito chiudere prima, questa volta la questione è molto più semplice: i turisti erano fuori orario.
L’Ufficio Stampa del Comune non ha tardato a replicare – in via del tutto eccezionale, essendo il primo pomeriggio di sabato – con una nota alquanto spocchiosa, gli orari del castello sono “regolarmente” esposti all’esterno, e per il sabato vanno dalle 9 alle 13. Insomma, loro sono apposto, e se l’orario è quello che vi lamentate?
Oltre al danno la beffa: non solo si palesa l’assurdità di un castello aperto al pubblico per appena mezza giornata nel fine settimana (quando il semplice buon senso ti ricorda che è proprio nel fine settimana che c’è più gente libera, e dunque disponibile a farci un salto, specialmente dopo le ore calde), ma salta fuori anche l’incapacità organizzativa che contraddistingue ogni iniziativa mossa al di fuori della “cerchia comunale”. Succede così che gli eventi sponsorizzati dal Comune si compiono senza particolari intoppi, oltre che con aperture straordinarie di sale, salette e centri vari, mentre le iniziative organizzate da privati si vedono prese anche a pesci in faccia.
L’ufficio stampa ha perso una buona occasione per rimanere in silenzio, o per dimostrare la tanto decantata “apertura” dell’amministrazione verso i cittadini. Così si fa, a Crotone: tutto finisce sul personale, e se ho la possibilità di smerdarti non ci penso due volte. Poco importa il rendersi ridicolo, perchè agli occhi di ha scritto quella nota l’errore lo ha commesso chi ha portato i turisti al castello fuori orario.
Povero lui, ma anche poveri noi.
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