A partire dai primi giorni di Marzo, una manciata di alberi lungo Corso Mazzini, in pieno centro a Crotone, inizia a fiorire. Si trovano lungo i marciapiedi ed anche come spartitraffico, ed il loro intenso colore rosa, quasi fucsia, è il più evidente segnale del cambio di stagione. Sta entrando la primavera, e mentre molti alberi si dotano delle prime gemme e delle prime foglioline, questi si riempiono di fiori e petali colorati.

Parliamo del Siliquastro (Cercis siliquastrum), antica pianta proveniente dall’Asia Minore e diffusasi in tutta Europa, capace di adattarsi sia al freddo delle Alpi che al caldo del Mediterraneo. Un albero atipico e particolare, per più motivi, a partire dal suo nome: viene comunemente chiamato “Albero di Giuda“. Una vecchia leggenda infatti racconterebbe che fù proprio sotto un siliquastro che Giuda tradì Gesù dandogli il famoso bacio, facendolo riconoscere dalle guardie. Come se non bastasse, dopo la morte del profeta Giuda si sarebbe impiccato proprio ad un albero di siliquastro 😯

Verità o leggenda? Forse i primi cristiani odiavano questa pianta? Aveva un significato particolare? O sono solo storielle medievali? Non ci è dato saperlo. Quello che sappiamo però è che quest’albero appartiene alla famiglia delle leguminacee. Si, avete capito bene: appartiene alla famiglia dei legumi, e le piante di piselli, fave, fagioli e lenticchie sono i suoi parenti più prossimi, tanto che il frutto dell’albero è un baccello del tutto simile a quello di queste piante. Esistono anche altri alberi appartenenti in questa famiglia (si pensi al tamarindo, o alla più nota mimosa), ma non sono poi così tanti.

Come se non bastasse, c’è un’altra particolarità: è una pianta cauliflora. La caulifloria è una sorta di mutazione della pianta, una rarità, che gli permette di produrre fiori ed eventualmente frutti direttamente dal tronco, e non dal ramo. Una particolarità che accomuna poche piante in tutto il mondo, e che permette all’arbusto di essere impollinato anche da animali che non sono in grado di volare.

Insomma, un alberello tutto particolare. In città stenta a superare i cinque metri di altezza, e non ha bisogno di molta manutenzione: una volta “definito”, smette di crescere. Non si tratta di una pianta locale, anche se è possibile trovarla in tutto il Crotonese, e più generalmente in Calabria e nel Sud Italia. I suoi frutti (che arriveranno entro l’estate), che tecnicamente sono commestibili, una volta caduti sporcano molto,per via di un olio decisamente appiccicoso.

Anche di queste particolari piante si costituisce la flora locale. La prossima volta che sarete fermi al semaforo avrete qualcosa di cui parlare.

Una risposta a “L’albero di Giuda”

  1. […] su Viale Regina Margherita vennero piantati prima dei lecci, o che gli alberi lungo Corso Mazzini hanno a che fare con Giuda, ma anche che esistono ancora piante antiche come il piretto o l’annurco, o come riconoscere […]

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