Lo sapete già: Fabiano Antoniani, meglio noto come Dj Febo, ha compiuto la sua volontà. E’ morto alle 11:40 in una clinica in Svizzera. Il suo accompagnatore, Marco Cappato, è andato ad autodenunciarsi in quanto l’articolo 580 del Codice Penale (istigazione al suicidio) punisce anche chi semplicemente accompagna un proprio caro/amico ad effettuare l’eutanasia in paesi dove questa è regolamentata.
Quelli che una volta si chiamavano dogmi, e che oggi potremmo chiamare fascismi religiosi (cattolici, nel nostro caso), sono ancora ben radicati in Italia. Tant’è che la volontà di un uomo, espressa è ripetuta più e più volte, sembra aver sconvolto tutti quei ferventi moralisti che professano la sacralità della vita.
Chiacchiere. Mosse da gente misera, povera, che la storia punirà condannandoli non dalla parte sbagliata, ma dalla parte incapace di comprendere la realtà in cui vivono. Anime talmente incapaci di vedere aldilà di ciò di cui hanno bisogno, che con tutta probabilità si vedranno vagare in eterno tra la sesta e l’ottava bolgia dell’ottava cerchia dell’inferno.
I moralismi ostacolano i traguardi. Ostacolano i passi in avanti della società. Non si può essere contro ad un dato di fatto, eppure c’è gente che rifiuta categoricamente ciò che non condivide. Che espressione è mai questa? Nella fattispecie, in Italia “ci sono mille modi per morire” (tanto per citare una canzone), e altrettanti motivi per cui suicidarsi. Basta ascoltare un TG, all’ora di pranzo. E queste persone sentono il bisogno di scagliarsi contro chi soffre da anni e vuol solo andarsene.
Ipocrisia bigotta. Chi pensa questo, sia consapevole del fatto di essere un ostacolo in carne ed ossa, per tutti noi che crediamo che una società libera debba garantire tutti i diritti e tutte le possibilità. Finché in una società non saranno garantiti questi diritti, questa non potrà mai svilupparsi.
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