Nel corso del 2016, sono morte 32 persone a seguito di un incidente stradale sulla SS106. E’ il numero di vittime più alto mai registrato. Il record precedente è stato stabilito appena un anno prima, nel 2015, con 22 decessi. Il 2016 invece si distacca di ben 10 “vite”. Ultimo, in ordine di tempo, è stato Gabriele Formicola, rimasto gravemente ferito in un frontale il 18 Novembre scorso, e morto il 30 Dicembre.
Da diverso tempo aggiorno costantemente un grafico con i dati ripresi dall’associazione Basta Vittime sulla SS106, e già dalla fine dell’estate il numero di decessi aveva superato il triste record. Facendo una media, parliamo di un morto ogni 11,5 giorni, o di 2,5 decessi nell’arco di un mese. Complessivamente, in Italia si registrano in media circa 4.000 decessi all’anno per sinistri stradali.
Ad Agosto dello scorso anno si parlò di 237 milioni di euro da stanziare per ammodernarare il secondo tratto in provincia di Cosenza, da Roseto Capo Spulico a Sibari. Inoltre, è stato finalmente pubblicato il progetto preliminare della “variante Crotone”, che se approvato renderà la SS106 una strana strada ibrida. Ma i lavori sono ancora in alto mare, ed il tratto più incompleto è proprio quello Crotonese, dove sugli 87km circa di strada sono stati realizzati solo gli 8km in località Margherita-Gabella, direzione Strongoli. E’ bene ricordare, comunque, che le varie rotarie sorte lungo tutta la SS106, gli svincoli e gli allargamenti delle carreggiate fanno parte dei lavori di ammodernamento.
A questo punto, presa coscienza del triste primato, non possiamo far altro che aspettare questi lavori di ammodernamento, che certamente renderanno più sicura la strada. Nel frattempo però, ci si può appellare anche agli automobilisti, ed invitarli ad una guida migliore, più prudente e rilassata. Molti incidenti infatti accadono per cattive abitudini al volante, come il non dare la precedenza e tirare dritti, o i sorpassi azzardati, in curva, o sulla destra. Cose in cui la “condizione della strada” non ha particolari responsabilità.
Speriamo che il numero di decessi di dimezzi, e che anziché andare a salire vada gradualmente a scendere.
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