Nella mattinata di ieri, un centinaio di dipendenti del Gruppo Marrelli hanno inscenato una protesta, bloccando la SS106 all’altezza della rotatoria Madonna della Strada, al Passovecchio. Il motivo della protesta è presto detto: il budget proposto da parte del SSN è ritenuto insufficiente. Stando a quanto sostiene lo stesso Massimo Marrelli, basterebbe a coprire solo 3 mesi di attività, tanto da mettere a rischio addirittura la struttura e i dipendenti.
Non ci è dato sapere il criterio di questa dichiarazione. Come è stato ben spiegato, il Marrelli Hospital è una struttura privata, che non dipende certo dai fondi pubblici. Nè la disponibilità di fondi pubblici (per quanto limitata possa essere) è un criterio sufficiente per poter decretare il fallimento di una struttura.
Se i dipendenti del Marrelli Hospital dovessero perdere il posto, è bene che si sappia che sarà solo per volontà del proprietario della struttura privata. I fondi per l’accreditamento sono tutta un’altra storia, ed è singolare che questa sia l’unica struttura privata della provincia a protestare (considerando che ci sono anche dei budget inferiori).
E’ lecito chiedersi (vista anche la partecipazione di numerosi dipendenti del Gruppo Marrelli, e non del Marrelli Hospital) se si trattasse di una vera protesta o di un’operazione di propaganda contro Urbani, e più generalmente contro la Regione Calabria. Magari alla struttura privata si aspettavano qualcosa in più e i 3 milioni di budget non piacciono, ma questa situazione non giustifica la strumentalizzazione che si fa.
A questo punto, a nuocere alla salute non sono tanto Urbani o Scura, chiamati in causa a fasi alterne anche su questioni che non esistono, ma i tanti imprenditori privati che pretendono soldi dal Sistema Sanitario Nazionale, e che minacciano addirittura di chiudere una struttura privata all’avanguardia come ripicca.
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