Questa mattina il Crotonese ha aperto con uno scoop: la Syndial nasconde il progetto? Noi lo sveliamo. Si parla del progetto che la Syndial s.p.a. ha proposto alla Regione Calabria per la bonifica della zona industriale di Crotone. Se ne parla da anni (quasi 30), e lo scorso 10 Novembre fù lo stesso sindaco Ugo Pugliese a richiedere di approfondire e studiare le carte, rinviando l’approvazione definitiva del progetto (subendo anche una tirata d’orecchio da Antonella Rizzo).
L’articolo del Crotonese, firmato da Francesco Pedace, è (come al solito) molto critico nei confronti della Regione, che (a suo dire) starebbe facendo di tutto assieme a Syndial s.p.a. per approvare il progetto estromettendo il primo cittadino del capoluogo. Si paventa una sorta di esclusione sin dal titolo, “Il progetto che Syndial non vuole farci vedere”, e si allude ad un “accordo tombale con la Regione”. Quella della “regione accentratrice” è una storia che sta venendo fuori sempre più spesso, e, a ragione o a torto, sembra che dovremo abituarci a vederla sempre più frequentemente anche sui giornali.
Tuttavia, la realtà non è proprio quella descritta nell’articolo. A partire dal “progetto segreto”, che venne già parzialmente discusso il 12 Ottobre scorso e che sarebbe presente su un FTP del Ministero dell’Ambiente.
Mettiamo un po’ di ordine alla vicenda. Della bonifica dell’area industriale di Crotone se ne parla già da prima del 1993, anno in cui gli stabilimenti locali vennero definitivamente chiusi. Nel ventennio di discussioni e tavoli tecnici, si sono susseguite numerose idee e proposte, fino ad arrivare a quelle più percorribili: a grandi linee, si decise di smaltire i rifiuti localmente, senza trasportarli al di fuori della Calabria, mediante la ben nota tecnica di “tombatura”. Per stoccare i rifiuti pericolosi provenienti dalle aree industriali si pensò alla creazione di un’apposita discarica.
Come ben ricorda Pedace, la discarica della Sovreco (in località Columbra) nacque proprio per ospitare buona parte dei rifiuti industriali, ma col passare degli anni si è tramutata in un impianto di smaltimanto ordinario, finendo per stoccare i rifiuti della popolazione (anche a seguito delle numerose emergenze rifiuti che la città di Crotone ha vissuto negli ultimi anni). Si pensò dunque ad una nuova discarica dedicata, quella di “Giammiglione”, che però rimase solo sulla carta: dapprima ci furono le proteste degli abitanti della zona (anche contro il vescono, Mons. Graziani, che nel 2009 avrebbe venduto i terreni per la realizzazione della discarica), seguite e riprese dalle istituzioni, e numerose proteste studentesche e ambientaliste.
Lo scorso 2 Settembre il ricorso presentato dalla Syndial s.p.a. contro la Regione Calabria è stato rigettato dal Consiglio di Stato, quindi la discarica di Giammiglione non si farà. Tuttavia, da qualche parte quei rifiuti dovranno pur andare. Per questo motivo è stata indetta la riunione tecnica del 12 Ottobre 2016, alla quale hanno partecipato diversi esponenti della Syndial, dell’ARPACAL, dell’ISPRA, del MATTM, della Regione Calabria e del Comune di Crotone. C’è necessità di trovare un accordo, perché in qualche modo bisognerà procedere, e questa (a quanto pare) è l’ultima variante del progetto di bonifica, presentato nel lontano 2008.
Nel corso della riunione sono emerse posizioni differenti. Potete controllare voi stessi il resoconto della seduta e l’elenco dei partecipanti, qui sotto trovate solo la parte relativa allo “scoop”. Nello specifico, dopo aver ricordato l’accaduto con la discarica di Giammiglione, Antonella Rizzo:
Sottolinea che è stato avviato un percorso condiviso con Syndial per la risoluzione della problematica relativa alla gestione dei materiali provenienti dalla bonifica delle aree di discarica fronte mare e delle aree industriali: tale percorso si è concretizzato nella condivisione di un apposito Accordo tra Regione Calabria e Syndial, che sarà sottoscritto a breve, che prevede che i materiali provenienti dalla bonifica siano abbancati in sito, previo trattamento; tale intervento garantirà la fruibilità delle aree con destinazione d’uso verde/residenziale. La stipula di tale Accordo è stata rimandata, su richiesta della Regione Calabria, in attesa dell’insediamento della nuova Giunta comunale. Precisa che l’Accordo sarà ratificato entro la fine del corrente mese.
Lo Studio di fattibilità predisposto da Syndial farà parte integrante dell’Accordo.
Già da questo passaggio si evince che l’idea della Regione Calabria consiste nel tombare i rifiuti “in sito”, quindi nelle aree dove si trovavano le fabbriche, per poi “fruire” le aree con zone verdi e residenziali. Subito dopo questa dichiarazione:
Il Comune di Crotone si riserva di visionare la documentazione.
L’Assessori ai Lavori pubblici del Comune di Crotone chiede alla Regione Calabria di coinvolgere il Comune come parte attiva nella predisposizione dell’Accordo e di non essere coinvolto unicamente ad Accordo definito.
Una presa di posizione lecita e doverosa: l’area si trova nel territorio di Crotone, letteralmente attaccata alla città. Prima di procedere, vediamo le carte. Tuttavia:
La Dott.ssa Rizzo chiarisce che tale Accordo relativo alla esecuzione di interventi di bonifica è, secondo la vigente normativa, dal punto di vista formale, di stretta competenza della Regione Calabria; la stipula è stata posticipata per cortesia istituzionale, al fine di consentire l’insediamento della nuova Giunta Comunale per la condivisione con il Comune stesso.
In effetti, è così: la bonifica delle aree SIN viene coordinata dalla società committente (in questo caso, Syndial s.p.a.) e gli organi Regionali di controllo. L’area di Crotone appartiene al SIN Crotone-Cassano-Cerchiara, e proprio di recente sono stati bonificati i terreni inquinati dei due paesi tramite interventi di Syndial e ARPACAL. Per questo si parla di “stretta competenza della Regione”, che di fatto non ha l’obbligo di interpellare il comune interessato come “parte attiva nella predisposizione dell’accordo”. Questo, ovviamente, non vuol dire che il Comune debba essere escluso.
Dopo questo primo battibecco, il rappresentante del Ministero interviene:
La Dott.ssa Belli ritiene comunque utile che Syndial illustri lo Studio di fattibilità condiviso con la Regione.
Lo studio di fattibilità è una cosa che si fa prima di iniziare un progetto o un programma. Serve appunto per capire se quello che vogliamo/chiediamo sia fattibile o meno. A seguito di questa richiesta:
Il rappresentante di Syndial illustra sinteticamente lo Studio di fattibilità: nell’elaborato si affronta la bonifica complessiva delle aree di competenza Syndial, ovvero le aree di discarica fronte mare e le aree ex industriali (tra cui l’area ex-Pertusola, ad oggi interessata da test sperimentali di bonifica, ex Fosfotec e ex Agricoltura); si prevede in sintesi la rimozione dei materiali presenti nelle aree, il loro trattamento (in piattaforma di trattamento) e il successivo abbancamento in n. 2 aree di confinamento permanenteche saranno realizzate in conformità alla vigente normativa (D.Lgs. 36/03) nell’area ex Pertusola. Sarà garantita la tracciabilità dei materiali movimentati e l’ubicazione, dopo il trattamento, in lotti omogenei. Eventuali ulteriori rifiuti che non dovessero risultare idonei al confinamento in sito saranno smaltiti esternamente in discariche già esistenti. L’intervento garantirà la riqualificazione delle aree e la fruibilità finale per finalità di tipo turistico e culturale (realizzazione di una pista ciclabile, di un percorso archeologico e di polo museale), consentendo anche la valorizzazione dell’area archeologica limitrofa.
E’ chiaro, quindi, che il “segreto” di cui parla il Crotonese è in realtà un segreto di Pulcinella: viene detto chiaramente che verranno creati due abbancamento per sotterrare i rifiuti. Vengono inoltre evidenziate altre indiscrezioni (Pista ciclabile! Percorso Archeologico! Polo Museale!), si riparla di “valorizzazione archeologica”, e di generica riqualificazione “turistica e culturale”. Dopo l’illustrazione:
Il Sindaco del Comune di Crotone, ferma restando la necessità di acquisire la documentazione per la necessaria valutazione tecnica di dettaglio, si dichiara disponibile alla condivisione della proposta.
La Dott.ssa Belli, nell’auspicare il più ampio coinvolgimento del Comune, chiede a Syndial la trasmissione al Comune e alla Struttura Commissariale dello Studio di fattibilità appena illustrato.
Insomma, ci vogliono le carte, sennò sono solo parole. La posizione del Comune (che si dichiara comunque disponibile ad accettare il progetto) viene avallata anche dal rappresentante del Ministero, che chiede a Syndial di inviare tutto il materiale necessario al Comune. Tuttavia:
Syndial non ritiene opportuno inviare lo Studio di fattibilità prima della sottoscrizione dell’Accordo con la Regione e dunque si impegna a farlo non appena si addiverrà alla sottoscrizione. In particolare, Syndial chiederà al MATTM la convocazione di una Conferenza di Servizi preliminare per la presentazione e la valutazione di tale Studio di fattibilità.
La società è disposta ad inviarlo solo dopo la firma. Dopo l’accordo, che comunque non prevede la firma da parte del Comune di Crotone. E vuole fare le cose per bene, invitando il Ministero a convocare un’apposita conferenza per presentare lo studio. Segue quindi:
L’Assessore della Regione Calabria sottolinea che l’approccio progettuale illustrato e condiviso con Syndial è stato sviluppato considerando quale priorità la restituzione dell’area alla piena fruibilità da parte della cittadinanza in conformità con gli interventi di realizzazione dei percorsi archeologici (es. collegamento con Capo Colonna) già finanziati con risorse pubbliche.
Insomma, la Regione è disponibile a firmare subito, perché condivide il progetto che è stato sviluppato tenendo conto di più fattori. Dopo una discussione riguardante gli elevati parametri di radioattività che si stanno registrando negli ultimi mesi, si giunge alla fine della seduta:
In conclusione, alla luce di quanto sopra, si resta in attesa della stipula dell’Accordo tra Regione Calabria e Syndial e della successiva presentazione dello Studi di fattibilità illustrato nel corso della riunione.
Per cui, tutte le parti sono rimaste che la presentazione dello studio di fattibilità sarebbe avvenuta dopo la stipula dell’accordo. In seguito, come già detto, il sindaco Pugliese ha chiesto di spostare la data della firma (e la Regione Calabria ha accettato) sempre nell’attesa di visionare la documentazione. Tecnicamente, il Comune non ha questo diritto, né la Regione è obbligata a concederglielo. La stipula dell’accordo è slittata da fine Ottobre a fine Novembre, e probabilmente si trascinerà a Dicembre e poi all’anno nuovo.
A questo punto, viene da fare una considerazione. Buona parte di quanto scritto nell’articolo pubblicato dal Crotonese è già scritto nel verbale del 12 Ottobre. Capisco perfettamente la differenza che c’è tra il verbale di sintesi eno studio di fattibilità/progetto, e mi chiedo: di che “segreto” parliamo, se di fatto sappiamo già in cosa consisterà l’opera? E’ ovvio che la documentazione ci da maggiori informazioni, economiche (come il costo dell’operazione, ridottosi ad “appena” 176 mln di €) e tecniche (come la profondità di scavo o l’altezza delle collinette), ma il succo del discorso è quello.
Abbiamo capito che la Syndial è restia a concedere lo studio di fattibilità (che non è il progetto). Abbiamo visto che il Comune di Crotone insiste nel chiedere le carte, e che la Regione ha assecondato il Comune, prendendo tempo. Si può davvero parlare di esclusione e di accordi tra le parti? O forse, più semplicemente, Regione e Syndial (che sono le due parti che devono condurre formalmente l’operazione) stanno solo cercando di arrivare al punto senza scontentare nessuno? Se dovesse saltare nuovamente l’accordo si manderebbe all’aria una trattativa che va avanti da 8 anni, allungando ulteriormente i tempi.
L’opera di bonifica viene definita “un bluff ai danni della città“, perché:
Il disinquinamento delle aree Syndial si è ridotto ad una semplice operazione di scotico fino a trenta centimetri. Le altre tecnologie, compresa l’elettrocinetica e tranne la fitorimediazione confinata in un angolino a valenza archeologica dell’ex Pertusola Sud, sono sparite dalla carta, per fare posto a due grandi confinamenti che occuperanno circa venti ettari tra Pertusola ed ex Agricoltura, alti fino a nove metri dal piano di campagna e quindici sul livello del mare.
Non sono un’esperto di bonifica del suolo, ma so che la tombatura e la “raschiatura” sono i metodi più comuni a livello globale. Vivendo a Crotone, so anche di convivere con un pessimo esempio di tombatura: la passeggiata degli innamorati, che più che una tombatura è solo una collina ripiena di rifiuti. Il dubbio è lecito. Tuttavia, è bene ricordare che dei 530 ettari che compongono il SIN, a Giugno 2016 appena il 12% è considerato bonificato. E che l’operazione di bonifica dei terreni di Cassano e Cerchiara si è svolta in modo impeccabile, con costanti controlli e monitoraggi. Se vale il beneficio del dubbio, che valga per entrambe le parti.
Ma concludiamo parlando del progetto. Dove le ha prese quelle informazioni e quelle immagini, il Crotonese? Beh, le vie di un giornalista possono essere infinite! Tuttavia, il progetto della bonifica esiste, e come abbiamo detto è stato presentato nel 2008 con più varianti in corso d’opera. Dopo aver chiesto e controllato, è vento fuori che sul sito del Ministero dell’Ambiente è possibile accedere pubblicamente ad un FTP, nel quale si trovano i più svariati file. Nello specifico, a noi interessa questa cartella, che di fatto contiene proprio il nostro progetto di bonifica. Noi purtroppo non lo possiamo scaricare, ma chi ha le giuste credenziali si. Ed è interessante notare come i file siano di Giugno 2016, mentre l’ultima modifica della cartella è del 21 Novembre 2016. Appena ieri.
Per questo mi è sembrato corretto parlare di “mezzo segreto”: non posso essere certo che quei 5 file siano la fonte dello “scoop” di oggi, ma sono certo che la maggior parte delle informazioni riportate erano già note da oltre un mese. Per adesso non sappiamo quando ci sarà la prossima riunione o il prossimo tavolo tecnico: la firma doveva arrivare a fine Ottobre, ma nel frattempo Dicembre è alle porte, e si sa, è un mese che vola.
Che sia l’anno buono che sotto l’albero ci troviamo la tanto attesa bonifica, anziché “i soliti” ferriti di zinco.
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