Con oggi, sono ben 70 anni che il popolo Italiano scelse la Repubblica alla Monarchia. Lo so che lo sapete già, ma è doveroso ricordarlo, sia perché ci sono moltissime curiosità a riguardo, sia perché tra grandi e piccoli serpeggia sempre il dubbio della ricorrenza. E poi quest’anno è un piccolo caso, dato che proprio un candidato a sindaco, Antonio Argentieri Piuma, si è confuso, ed ha portato Umberto Tozzi a Crotone per festeggiare l’Unità d’Italia (che è il 17 Marzo). Può succedere.
Tuttavia, ricorrendo il settantennale del referendum, mi pare un buon momento per tirar fuori una curiosità spesso poco nota. Come sapete, la Repubblica passò con il 54% delle preferenze, e con uno scarto di “appena” 2 milioni di voti. In pratica, l’Italia era letteralmente spaccata. Il Nord ed una parte del Centro votò per la Repubblica, mentre la restante parte del Centro, le Isole e il Sud votarono per la Monarchia.
Com’era la situazione in Calabria? Su 1.052.602 di aventi diritto andarono al voto ben 900.635 persone (l’85.56%), e il trend non era diverso dal resto del meridione: 60.3% a favore della Monarchia, 39.7% a favore della Repubblica. All’epoca Crotone rientrava nella provincia di Catanzaro, che registrò 311.875 votanti di cui il 59.5% favorevole alla Monarchia. Il picco più altro in Regione fù nella provincia di Reggio Calabria (che comprendeva anche quella odierna di Vibo Valentia), dove la Monarchia ottenne il 65.5%, mentre quello più basso fù nella provincia di Cosenza, dove ottenne il 55.9%.
Se tutto il meridione era generalmente schierato dalla parte della Monarchia, le regioni dove questa prese più preferenze furono la Campania e la Puglia, rispettivamente 78.9% e 75.3%. Le regioni invece dove prese meno preferenze furono il Lazio e l’Abruzzo, rispettivamente 51% e 53.2%.
Si votò il 2 ed il 3 Giugno, ed oltre che per la forma di governo si votò anche per formare l’assemblea costituente, ossia per scegliere chi sarebbe andato a scrivere la Costituzione Italiana, venuta al mondo solo un anno più tardi. Nell’assemblea venne eletto anche un Calabrese, Fausto Gullo, ricordato come il Ministro dei Contadini.
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