La folla per “quello della tivvù”…

Domenica 29 Maggio si è tenuto il primo e unico comizio elettorale del Movimento 5 Stelle a Crotone, ed hanno partecipato molti degli esponenti di punta. Oltre al candidato a Sindaco, Ilario Sorgiovanni, con tutta la sua lista a seguito, erano presenti anche Dalila Nesci, Paolo Parentela, Nicola Morra, Gaetano Cancelleri e, elemento di punta di tutta la serata, Alessando Di Battista, per la prima volta in città.

Lo stesso Di Battista nel solo 29 Maggio ha tenuto 3 comizi, uno a Roma, uno a Cosenza ed uno a Crotone. Tre comizi in cui ha detto sostanzialmente le stesse cose. Mentre a Roma si è giustamente soffermato sui temi locali, non è stato fatto lo stesso nè a Cosenza nè a Crotone, dove è servito più ad arringare la folla.

L’intervento complessivo dei 5 stelle è deludente. Nulla di concreto, anzi, un mare di parole e di elogi al loro operato, a quello in cui credono, a quello che fanno, e le solite accuse a tutti gli altri. Un mare di inesattezze, da Milone che è diventato “un pugile” a Crotone che è ricordata come “la Milano del Sud”, senza parlare delle cifre, con numeri diversi in tutte e tre i comizi. Uno scenario desolante, aggravato dalla pesante presunzione degli stessi parlamentari che, attenti nel criticare ogni singola cosa, spesso non colgono le ultime novità (o le ignorano volutamente).

La piazza era piena. Vero, ed è stato molto bello vederla colma di gente. Quanti? C’è chi dice migliaia, chi centinaia (più verosimile). Ad occhio, erano presenti tra le 500 e le 600 persone. Poche rispetto ai numeri del M5S alle ultime votazioni, ma molti per una città come Crotone. Tuttavia, bisogna chiedersi: c’è da fidarsi?

Sono stati abbastanza chiari: loro non chiedono il voto, ma una possibilità. Sostanzialmente è la stessa cosa detta in modo più convincente, e in più c’è la certezza di un tentativo onesto. Quanto vale questa precisazione? Alla fine non molto, per più motivi che sembrano trascendere dalle considerazioni dei pentastellati.

Ne hanno una per tutti, rinfacciano, attaccano e si vantano spesso di meriti non propri come quelli sulla sanità, punto forte della discussione della Nesci, nei quali più che altro hanno partecipato con comunicati stampa e attacchi su tutti i fonti, quando contro Oliverio, quando contro Scura, quando contro Arena. Vogliono mandarli tutti a casa, ma sul come fare c’è un vuoto enorme. Qualcuno potrà pensare che una volta al potere possano dire “Tizio, a casa!“, ma questa cosa non esiste ne in cielo ne in terra già a livello comunale, figurarsi a livello provinciale o regionale.

C’è una scarsissima visione d’insieme, come al solito. Era già palese nel programma elettorale, il primo presentato alla cittadinanza lo scorso 5 Maggio, che le idee locali non esistono. Abbiamo solo una copia del programma generale del movimento a livello nazionale, con l’aggiunta di qualche piccola sbavatura partecipativa, come l’idea di “vietare i circhi con animali” o il capolavoro dell’abbassamento del quorum comunale dal 50% al 20%. 43 pagine di parole, spesso belle e condivisibili, ma senza nessun numero, nessuno studio di fattibilità o di applicabilità. Cattedrali nel deserto, che includono bei progetti indiscutibilmente giusti, come l’uso di energia alternativa, di software open source, del riciclo e del riuso… Roba buttata li per far numero e per includere la maggior parte delle cose possibili. Spesso, cose decisamente non fattibili in una città come Crotone.

Nel discorso di Domenica, tutte queste pesanti lacune sono venute a galla. In fondo è stato detto chiaramente “Noi non vi promettiamo niente, ma datecela una possibilità“. Una sorta di ammissione di colpe, celata (almeno in parte) dal tipico vittimismo di quelli che vanno contro tutto. La stampa ci odia, i partiti ci assecutano, gli altri politici ci tagliano, tutto perché siamo meglio, perché li scomodiamo, perché diciamo il vero. Mai un passo indietro su questo, mai una errata corrige in tutti questi anni, mai una considerazione personale sulla linea del “partito”. Tutto giusto a priori, perché và contro il governo. Come ho già detto, un’opposizione vista e rivista nella storia politica Italiana, sterile, assecondata solo per via delle colpe dei grandi partiti. E se è vero che siamo stufi delle false centinaia di promesse di ogni singolo aspirante consigliere, dovremmo essere allertati da dichiarazioni tipo “noi non vi promettiamo niente“, sopratutto se uscite dalla bocca di un esponente del M5S, dato che il loro programma è fatto solo di promesse, un po’ come quello di tutti.

Un’altro aspetto che si è palesato è la scarsa presa del candidato a sindaco. Sorgiovanni infatti non gode di una grandissima fama tra la popolazione, ed è considerato da molti decisamente inadatto alla carica di sindaco. E’ una storia che si ripete un po’ con tutti, ma con lui ha avuto un effetto visivo alla stessa manifestazione: gli ascoltatori non vedevano l’ora che finisse. Un discorso troppo lungo, o forse troppo sconnesso nonostante i temi siano quelli, ridondante sulle tematiche care ai pentastellati cittadini. Nulla di nuovo insomma, o, per meglio dire, quello che la folla vuole sentirsi dire.

Il comizio era atteso, e devo ammettere che il numero di persone presenti mi ha stupito. Personalmente, non penso che fossero più di un migliaio. La situazione è ingannevole, e rende incredibilmente verosimile il detto: “Piazza piena e urna vuota“. Il numero di presenti infatti, per quanto abbia riempito fisicamente la piazza, è di molto inferiore alla portata reale dei voti del M5S a Crotone (circa 7000 voti, stando alle ultime votazioni).

Cosa aspettarsi allora? Personalmente, ritengo altamente probabile che il M5S si piazzerà intorno al 10%, ma non andrà oltre. E’ impossibile, ora. Sorgiovanni comunque arriverà ad avere almeno il 15% di preferenze, raccogliendo quanto meno i voti già dichiarati e noti, che non sono pochi.

Come dice lo spot di Sorgiovanni: “Nel segreto della cabina elettorale, nessuno può dirti cosa fare“. Ed io non faccio eccezione, quindi non posso dirvi se vanno votati o meno, sti 5 Stelle. Posso solo dirvi che non mi sembrano ancora pronti per affrontare la realtà delle cose, sopratutto a Crotone.

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