La foto della discordia (via meteoweb)

Ormai è un must. Ogni anno esce fuori una pubblicità della Calabria discutibile, e questo 2016 non sembra aver fatto eccezione. Vi ricorderete sicuramente lo spot dei Bronzi di Riace che facevano pari montagna e dispari mare, o quello di Rino Gattuso che si chiede simu o no Calabrisi?, spot simpatici ma molto contestati. Esistono poi tante belle sponsorizzazioni della regione, come quella presentata all’EXPO 2015, che iniziava già nella stazione di Rho Fiera, o la più riuscita campagna Gira e Rigira, ancora oggi in bella vista allo scalo di Lamezia Terme, di cui però si parla meno, proprio perché più accettabili (o poco attaccabili, vedete voi).

Ci sono poi momenti in cui esce fuori una cosa del genere (nella foto). Un lavoro, aimè, approssimato. Esistono migliaia di foto stupende dell’Arco Magno, al tramonto, all’alba, con un cielo infinito da sotto l’arcata, col mare mosso… Eppure, è stata scelta una foto più domestica. Scelta discutibili, ma mai quanto il titolo della locandina, quanto mai scialbo e poco avvincente. Questa è la pubblicità presente su dei voli Ryanair, ed attualmente lo stesso Mario Oliverio ha avviato un’indagine conoscitiva per scoprirne le responsabilità. Il Codacons, addirittura, parla di danni all’immagine.

Si ripresenta dunque un problema fondamentale della Regione, cioè l’incapacità nel darsi un’immagine. Il continuo pensiero che basti una bella costa, un bel mare o un bel sole, come dice Gattuso, ad attrarre la gente. Non è così, e dovremmo saperlo. Se poi quello che si ha lo si presenta ad minchiam, non si attira nessuno, anzi, si finisce per sminuire quello che si ha.

Il problema finale, poi, è l’eco negativo della storia. Selvaggia Lucarelli non è che stia simpatica a molta gente, eppure la sua “scoperta” ha un’eco nella rete non indifferente. Questo è un danno collaterale, ossia l’ennesimo risultato negativo quando si cerca qualcosa sulla Calabria. E se oltre alla disoccupazione record e l’alto tasso di omicidi e di frodi, ci aggiungiamo anche un’incapacità di fare spot turistici, allora non c’è da andare lontani.

Il consiglio è lo stesso degli anni precedenti: piuttosto che fare un lavoro frettoloso e approssimato, prendersi il tempo necessario e fare un lavoro quanto meno decente. Affidarsi ai tanti Calabresi disponibili (con piacere) a fare una foto fuori casa, e scegliere la più bella. Fare un contest, qualcosa che sensibilizzi anche la popolazione residente. Usare il web, piuttosto che le vie “contorte” dell’affidamento dei lavori. Dare spazio.

Perché quelli che ci tengono davvero, la popolazione, avrebbero fatto un lavoro molto più bello.

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