Questa volta l’ho fatto apposta, è vero. Prima di scendere a casa, non mi sono fatto una ricarica al telefono. In genere la faccio sempre, dato che con il numero inglese devo connettermi ad internet via roaming. Questa volta però, ho deciso di testare due cose: l’usabilità delle reti wi-fi pubbliche e non di Crotone, e, sopratutto, quanto sia indispensabile per i miei amici l’uso di internet per comunicare.

Crotone non è decisamente famosa per i suoi wi-fi pubblici. Ne abbiamo giusto due (e diversi altri in programma), uno sulla Lega Navale e l’altro presso il Lazzaretto. Oltre a questi, bisogna affidarsi ai wifi dei vari locali, spesso protetti da password più o meno complesse. Tuttavia, basta una domanda e si ottiene, gratuitamente, la possibilità di usare il servizio. Non è la soluzione più comoda, dato che spesso, spostandosi anche di poco, si perde il segnale dei comuni router domestici adibiti ad hotspot, ma è pur sempre una soluzione funzionale. Sono pochi, ma ci sono, i locali che non dispongono di un accesso wifi. Inoltre, come se non bastasse, ci sono molte reti Linkem a Crotone, e molti router con la password di default… 😉

Nonostante ciò, il vero problema si sono rivelate le comunicazioni tra me e i miei amici. Tutti provavano a comunicare con me solo tramite Whatsapp. E nonostante abbia avvisato più o meno tutti, un po’ tutti si lamentavano del fatto che “non rispondevo”. Nè squilli, ne messaggi classici, solo comunicazione via web. Ed è stato questo il motivo principale per cui non sono riuscito a vedermi con molti di loro: decine e decine di messaggi su Whatsapp con scritto “ooh“, “rispondi“, “compà“, anziché uno squillo.

A questo punto, non saprei dove far ricadere la “colpa”. Sui pochi hotspot disponibili? Non solo. Più che altro, sul cattivo uso che si fa della rete. Sulla dipendenza che si ha da essa. Ne ho già parlato più e più volte, ma a quanto pare, di fronte ad un telefono senza connessione ad internet, si va in palla.

D’altra parte, ne ho guadagnato con meno sbattimenti. Però…

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