Ancora una volta, non posso non accorgermi dello stato in cui versa la mia terra. Ancora una volta, devo prendere atto di come non si è pronti ad affrontare alcun tipo di emergenza, o di situazione eccezzionale. Ancora una volta, non posso ignorare le foto dei danni, ingenti, a strade e ferrovie. Immagini davvero assurde, dove la terra è letteralmente sparita da sotto i piedi.

Come dicono gli Invece: “Chi strana mpressione, faci a nostra terra, simu a tempi i paci, ma pari ca c’è a guerra“. Che altro aggiungere.

Però… nonostante i danni, nonostante il morto, nonostante l’isolamento progressivo, nonostante la noncuranza della situazione e la poca considerazione dei rischi, è successa anche una piccola fortuna, se così si può chiamare.

 

Adesso, speriamo solo che questa piccola fortuna non sia l’unica. Perché la vera fortuna sarebbe un vero interesse per la nostra regione, sia da parte delle istituzioni sia da parte dei propri abitanti.

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