"Tanto c'ho ragione io"
“Tanto c’ho ragione io”

Da qualche tempo seguo quotidianamente la pagina Facebook “Ufficio Stampa Comune Crotone“. Fino a questa trovata, ho sempre seguito il sito del comune, ma capisco che la necessità di interfacciarsi con la popolazioni li abbia spinti ad optare per Facebook: ci stanno quasi tutti li!

La parte più divertente però, sono sicuramente i commenti di certi concittadini. Alcuni sono perennemente in tono provocatorio, altri sono molto ironici e sarcastici, altri ancora sono interessati solo a questo o quell’argomento.

Tra i tanti commentatori impiegati quotidianamente a criticare qua e la, si capisce perfettamente il non-rapporto che esiste tra la popolazione e le istituzioni. Si capiscono anche i punti d’interesse maggiori. Ma la cosa che più salta all’occhio è lo strano livello di aggressività che le persone dimostrano verso le informazioni che vengono segnalate.

Nell’immagine riporto un commento preso ad esempio, tra le tantissime scelte possibili. La pagina é pubblica, quindi nomi e cognomi sono visibili a tutti, ma ho deciso comunque di nascondere cognomi e volti. Potete visitarla voi stessi.

In genere succede questo: viene pubblicata una foto di un qualche lavoro, eseguito o in esecuzione, o anche solo una comunicazione, e in breve l’area dei commenti si riempie di… opinioni riguardo quel lavoro? No. Si riempie di un mix di cose, che svaria tra le “opinioni” sulle capacità degli impiegati comunali e di chi esegue i lavori, lamentele, richieste di intervento verso altri quartieri, e chi più ne ha più ne metta. Sono pochi i commenti di persone che discutono su quanto fatto, ancor meno quelli che apprezzano.

Non so se sapete cosa vuol dire opinione, ma sostanzialmente indica una convinzione venutasi a creare senza poterne verificare la realtà. Un’opinione può essere la fede religiosa (sono convinto che Dio esista anche se non lo posso dimostrare), ma anche, ad esempio, la vita extraterrestre.

Il signore ripreso nell’immagine ha una sua opinione, e nessuno gli impedisce di esprimerla, anche se in questo caso non solo è una potenziale offesa (che poi venga presa alla leggera è un altro paio di maniche), ma è anche un po’ ridicola. Un ufficio stampa cosa vuoi che pubblichi? Ci sono le comunicazioni importanti, ed anche quelle più leggere.

Il punto è che molte persone hanno sviluppato una sorta di lamento cronico, esternalizzato poi sottoforma di commenti come quello preso in esempio. Ci si lamenta a priori, perché non si é soddisfatti di qualcosa, ed anche quando la situazione viene ripresa, il lamento di certo non si interromperà, anzi, si troverà sempre qualcosa di cui lamentarsi.

Avevo iniziato a scrivere questo post qualche giorno fa, ma ora ne ho avuta la conferma. Nel solo mese di Agosto, ci sono state decine e decine di richieste (alcune pacate, alcune seccate, alcune indignate) di potatura delle aiuole spartitraffico. L’ultima potatura è stata fatta nel periodo primaverile, ed ovviamente le piante sono cresciute molto da allora. La potatura era doverosa, ed è comunque un’operazione pianificata che viene eseguita 2-3 volte all’anno. In questa settimana i lavori di potatura sono iniziati, e la pagina Facebook si è arricchita con qualche foto delle aiuole potate. La reazione dei commentatori? A parte qualcuno che ha apprezzato, il resto dei commenti è uno spasso, dato che anche chi ha chiesto l’intervento si è messo a criticare l’operato.

Insomma, libertà di pensiero e di opinione, per carità, ma quante opinioni deprecabili dobbiamo tirar fuori? Viviamo tutti nella stessa città, e sebbene molti problemi li vediamo, la maggior parte delle persone non li comprende. Non perché é scema, più che altro perché é male informata. Basta prendere in esame i lavori pubblici: tutti a dire che la città é un cantiere, che le ditte lavorano lentamente e male, che i lavori non si fanno in estate… e nessuno che conosce il sito della S.U.A., o che abbia mai scaricato un prospetto, un progetto o bando di gara/assegnazione.

La pagina delle comunicazione è lontana dall’essere un faro di informazione, tuttavia è un punto di partenza che va decisamente apprezzato. Sia perché da la possibilità di comunicare con il Comune (vedere i post sulla pagina), sia perché è stata scelta una piattaforma che dovrebbe riuscire a diffondere i comunicati a molta più gente. Sempre che questa sia interessata. Perché il sito del comune, da anni, pubblica grossomodo le stesse cose. Ora c’è qualche foto in più, per il resto siamo li.

I Social Network, e Facebook in particolare, danno la possibilità di sbizzarrirsi. Ed essendo una pagina pubblica, ci si rende conto che molte persone sono pesantemente prevenute, esprimono opinioni controverse, e c’è anche chi se la canta e se la suona. Se c’è una cosa chiara, è l’impazienza di sbottare, di poter dire “fate finta di non sentirmi” perché, dopo appena 10 minuti dall’aver postato qualcosa, nessun risponde. E, peggio ancora, è lampante l’uso errato dello strumento da parte dei concittadini. Si ha la possibilità di scrivere una lamentela, ma questo non basta. Bisogna ribadire il concetto sotto ogni post, sotto ogni foto, sotto ogni comunicato. Quando invece si ha l’apposito spazio per segnalare quello che si vuole, cosa che si poteva già fare con le email presenti sul sito.

Non viviamo in una città perfetta. Ma neanche in un paese perfetto. Nella mia esperienza di vita, non ho mai assistito ad interventi immediati da parte del comune di una qualunque città. Ci sono sempre dei tempi di attesa. E se è vero che noi Crotonesi abbiamo aspettato anche fin troppo tempo, è ancor più vero che non siamo mai riusciti ad auto-organizzarci per fare fronte comune alle mancanze. Non è un nostro dovere, è vero, ma si fa di necessità virtù, quando serve.

Questi lamenti, stupidi e sterili, non servono a nessuno. Serviranno ad ammazzare un po’ di tempo, passato su internet qua e la, ma il tutto nasce e muore li. Quello che serve invece é una cittadinanza attiva, che segnali i problemi e le proprie idee, e non che si lamenti in modo perenne di ciò che non viene fatto! Una cittadinanza che si dimostri sempre più indipendente dagli interventi del comune, dove possibile, e che sia compatta quando i problemi e i disagi (quelli veri, non le aiuole spartitraffico) diventano intollerabili.

Mi rendo conto della situazione che ci circonda. Ma, pensateci, in fondo non siamo messi così male. Chi lo pensa non conosce le altre realtà, vicine e lontane. Il Comune di Crotone ne ha di strada da fare, ma ha finalmente dimostrato di voler essere più trasparente. Non posso fare altro che augurarmi che lo diventi sotto tanti altri aspetti, oltre ai lavori pubblici, garantendo una pubblica informazione degna di questo nome.

Per riprendere una bella canzone: “Tu ti lamenti ma cchì ttì lamenti, piddja nù bastùne e tìra fòra li dénti“.

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