Il 22 e il 23 Marzo si sono tenute, in tutta Italia, le Giornate FAI di Primavera. Eccezzionalmente, per la prima volta, queste sono approdate anche nella provincia di Crotone, che di fatto era l’unica provincia Calabrese a non essere inclusa, per assenza di referenti locali. E’ stata una bella sorpresa scoprire, all’improvviso, che il FAI ha abbracciato anche il Crotonese, che di certo non manca di bei posti, luoghi storici, palazzi signorili e bellezze degne di nota!

Gli appuntamenti sono stati due: a Crotone presso Palazzo Giunti e a Santa Severina presso la Chiesa dell’Addolorata. Complice il fine settimana, con un tempo che ha tenuto fino all’ultimo, non approfittarne sarebbe stato da pazzi.

Palazzo Giunti lo conosciamo tutti. Magari ci siamo già stati, e nell’attesa di una visita ne abbiamo approfittato per girare qua e la. La Chiesa dell’Addolorata invece è rimasta chiusa per diversi decenni, ed andare a visitarla ha avuto una doppia valenza. In realtà, a Santa Severina è stato possibile visitare più cose contemporaneamente. Diciamo che il paese ne ha approfittato, in senso buono, consapevole del riscontro.

Adesso tiriamo due somme: com’è stata questa prima esperienza Crotonese con il FAI? Riassumiamo un po’ in base a quello che abbiamo visto e sentito.

Causa orari lavorativi abbiamo partecipato nel pomeriggio, e il nostro giro è stato: Sabato 22 Palazzo Giunti e Domenica 23 Chiesa dell’Addolorata e relativi.

Partiamo dall’inizio, ossia l’arrivo, le presentazioni e le prime informazioni. Trovare i luoghi indicati è stato semplice. Ben segnalati, anche nel dedalo di vicoli di Santa Severina siamo riusciti ad arrivare a destinazione senza troppi problemi. Abbiamo ricevuto informazioni chiare e semplici, sia sul FAI che sul programma locale. La gestione dei gruppi è stata diversa: mentre a Palazzo Giunti si dovevano formare gruppi da 10-11 persone, nella chiesetta l’entrata era libera, a patto di trovare qualche guida.

Proprio riguardo la gestione, su Palazzo Giunti c’è stato un po’ da ridire. Sopratutto tra chi ha atteso il suo turno con calma, dato che, in più occasioni, qualcuno è passato per direttissima, intrufolandosi in un gruppo senza numero o altro, saltando la fila.

In entrambi i casi, il giro era guidato dagli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti liceali con il compito di informarci e spigarci i particolari dei luoghi che stavamo visitando. La visita a Palazzo Giunti ci ha offerto una migliore organizzazione, corredata di fogli e cartelloni informativi per inquadrare l’edificio, e torce per osservare alcuni particolari dei sotterranei (ma anche per non cadere), mentre nella chiesetta ci si è affidati solo a mani, voce e luce del sole.

Tuttavia, a livello di spiegazioni sono stati decisamente più esaustivi i giovani di Santa Severina. Non è una considerazione basata sul numero di informazioni ricevute, ma sulla preparazione dei ragazzi, che appariva decisamente più ferrata e discorsiva. Sempre a Santa Severina, un gruppetto di ragazzini (che, esagerando, avevano al massimo 10 anni) ci ha fatto una spiegazione così seria del Battistero Bizantino adiacente alla Cattedrale, che quando io stesso ho confuso il nome del santo raffigurato in un affresco, sono stato richiamato! Nel Palazzo Giunti invece era tutto molto più discorsivo, anzi, sbrigativo. Abbiamo pensato che magari la necessità di far posto ad altri gruppi, per non escludere nessuno dalla visita, fosse prioritaria, o magari che, in fondo, era pur sempre Sabato sera :p

Per quanto riguarda la partecipazione, è stata una “modesta sorpresa”. Nel senso che ho trovato più gente di quanta me ne aspettassi, ma comunque in numero pur sempre minimo. La cosa che mi lascia decisamente un po’ amareggiato, è sicuramente la scarsa partecipazione di ragazzi della mia età. Almeno durante i nostri giri, eravamo gli unici under 25 presenti (come visitatori).

La compattezza dei gruppi in visita è stata pure un bel riscontro. Sebbene le differenze di età tra me, i ragazzi e gli altri visitatori, è stato bello vedere che a tutti scappava la risata ad una battuta. Non c’era un livello elevato di seriosità, e credo che questo sia l’humus perfetto per apprendere qualcosa di nuovo. Sempre nel Palazzo Giunti, qualcuno aveva iniziato una discussione su un’ipotetica cisterna, che poteva anche essere un pozzo nero, che però è stato subito smorzato a favore della spiegazione dei giovani.

Nel complesso, non ci sono stati motivi di discussione seri, e le uniche voci sentite ogni tanto si limitano ad un “e quanto ci vuole” o “vogliono pure soldi“. Affermazioni che potremmo definire come fisiologiche 🙂

Concludendo, possiamo affermare che queste prime due giornate sono state un modesto successo. Nel complesso, le mie aspettative al riguardo non sono state deluse, e spero vivamente che si aggiungano presto altri luoghi di interesse, che, come sappiamo bene, non mancano. Basti pensare al palazzo baronale in località Crepacuore, o al più conosciuto ritiro presso Capo Pellegrino, che tutti vediamo andando a Capo Colonna, per rimanere in ambito di palazzi, senza considerare tante, tante altre cose.

E’ ovvio che si è ancora all’inizio. Poco ma sicuro. Tuttavia, in qualche modo, bisogna pur partire!

Una risposta a “Considerazioni sulle Giornate FAI di Primavera a Crotone”

  1. […] messo in mostra alcune su bellezze, grazie al lavoro del comitato locale: Palazzo Giunti nel 2014 (ne parlai qui), il Castello di Carlo V nel 2015 ed il Liceo Classico nel 2016. Quest’anno però si fà un […]

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