Tufolo
Quartiere Tufolo, Crotone

Me lo stavo chiedendo da tempo. Ed ora, finalmente, ho scoperto un ulteriore perché sulla mia città.

Mi sono sempre chiesto perché Tufolo si chiamasse così. Mi faceva sorridere, su Google Maps, vedere che avevano chiamato la zona Tuvolo, come il torrente. Ma la cosa, che mi era già nota, mi ha incuriosito, e mi ha spinto a cercare qualcosa in più.

Come forse tutti sapranno, dalle storielle di chi è vissuto prima di noi, prima nella zona di Tufolo non c’èra nulla. La zona viene infatti ricordata, fino al primo dopo guerra, come una zona paludosa, o un acquitrino, dove non si portavano neppure a pascolare gli animali per paura di prendersi la malaria. Questo è il ricordo più comune.

Il quartiere è affiancato da un piccolo fiumiciattolo, nominato Tuvolo, che sorge dai vicini calanchi dopo Maiorano/Fondo Farina. Leggenda vuole che in passato la sorgente del fiumiciattolo fossero i famigerati laghetti, posti in dei terrazzamenti naturali di cui ancora oggi si può riconoscere la forma, anche se non è certo che all’interno vi si trovasse dell’acqua.

Effettivamente, Tufolo è Tuvolo sono praticamente identici. Inizialmente, avevo pensato ad una storpiatura del nome del torrente. Ma in realtà, è l’esatto opposo, ossia il torrente ha preso il nome dal nome che aveva in passato quella zona.

Esempio di Canneto in un terreno paludoso/acquitrino

La zona venne identificata in periodo Romano/Bizantino, quando ancora era praticamente inabitata. Creando una mappa della zona, ci si avventurò all’interno del territorio, annotando punti e descrizioni. La zona interna, dove si trova il quartiere oggi, ma che in realtà partiva praticamente dall’attuale Parco Carrara o Parco Pignera, come detto sopra era prevalentemente paludosa, e pertanto non vi viveva nessuno. Erano presenti moltissime canne, i canneti tipici che si vedono negli scoli, quasi ad identificarli.

Questo tipo di canna dai Romani veniva chiamata Tubulo, in quanto simile ad un tubo, che è vuto all’interno. Essendo tutta la zona interamente ricoperta da questa pianta, l’intera zonna venne chiamata Tubulus. A mano a mano che si seguirono diverse popolazioni, e che la lingua si plasmò e modificò, ecco che da Tubulus siamo arrivati a Tufolo. Insomma, un nome vecchiotto 🙂

2 risposte a “Tufolo: perché si chiama così?”

  1. […] antichissima e comune in tutta Europa, ed effettivamente ancora presente. Come successo per il discorso di Tufolo, anche in questo caso si è usato il nome della vegetazione per indicare dapprima un’area, e […]

  2. […] comunque altri esempi, come i quartieri di Tufolo e Verdogne, o come la piazzetta Niva Vecchia, ma è sempre più frequente una snaturalizzazione di […]

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