La virtualizzazione sta diventando poco a poco sempre più presente nella vita di tutti i giorni. È una soluzione comoda, non solo da consegnare ad un cliente, ma anche per sperimentare a livello domestico. Ma il concetto di virtualizzazione non è chiaro a tutti.

Detto in modo semplice: La virtualizzazione è una funzione che permette di creare e gestire più sistemi operativi su una sola macchina, decidendo quali SO avviare, quali fermare e quali gestire.

Se non avete molta dimestichezza con queste cose, partiamo dal basso. Per capire al megio di cosa parliamo, dobbiamo innanzitutto capire che su un pc non può necessariamente starci un solo sistema operativo. Grazie alla virtualizzazione, su un sistema operativo si possono ospitare un numero x di altri sistemi operativi, installati e avviati in modo virtuale. Il tutto per mano di applicativi appositamente creati, che ci permettono di gestire queste macchine virtuali.

Una macchina virtuale non è altro che un “contenitore”. All’interno ci troviamo il nostro sistema operativo, che possiamo avviare e stoppare a piacimento, oltre che a diverse configurazioni necessarie per poter funzionare. Le macchine virtuali vengono generalmente identificate con la sigla VM.

Essendo che vogliamo utilizzare un sistema operativo vero e proprio, dovremo rispettare i suoi requisiti minimi. Nella nostra VM dovremo specificare i parametri minimi per il funzionamento! Non allarmatevi, è molto più semplice di quanto sembri. Dovremo dunque assegnare alla nostra macchina virtuale una parte delle risorse del nostro PC (Spazio su disco, Ram ecc). Questi parametri sono dipendenti dalla macchina host, che sarebbe, in altri termini, il nostro PC. Questo vuol dire che, ad es., se sul nostro PC disponiamo di 4 GB di RAM, noi ne potremo assegnare al massimo 2GB alla nostra macchina virtuale (in questo modo, il nostro PC continua a funzionare senza rallentamenti, e la macchina virtuale può avviarsi senza intoppi).

In questo modo, le risorse hardware del nostro PC vengono condivise alla macchina virtuale. È come avere più PC con più SO installati. Ovviamente, il numero di SO installabili dipende dalle prestazioni della macchina host. Più questa è prestante, più aumenta il numero di macchina installabili. Possiamo condividere tutto alla nostra VM, oppure limitarla a pochi componenti. Possiamo ad esempio non assegnarli le porte USB, o dedicarli un intero processore. A nostra discrezione.

In ambito domestico, la virtualizzazione può servire molto per provare. Si possono virtualizzare tutti i SO senza formattare la propria macchina, in modo da provarli. Si possono addirittura virtualizzare i SO per Smartphone, come Android, Windows Phone ecc! In ambito lavorativo invece, la virtualizzazione ha assunto un’importanza di base. Consegnando una macchina server ad esempio, si può creare una macchina virtuale di backup del sistema in uso, ed in caso di emergenza basterebbe solo attivarla. Insomma, una manna dal cielo!

Una macchina virtuale, come ho detto sopra, è come un contenitore. Noi, utilizzando questi programmi, possiamo esportare questo contenitore sotto forma di file, e spostarlo via USB su altre macchine. Questo vuol dire che possiamo salvarci una VM fatta su un PC ed importarla in un altra macchina, a casa da un amico, o da un cliente. Questo intercambiabilità è un punto forte, fondamentale e utilissimo!

Questi sono i concetti base della virtualizzazione. Non è molto difficile, ma non è tutto qui. Se è la prima volta che vi affacciate a questa tecnologia, è bene saperne le basi, oltre che conoscerla. Più avanti vedremo i principali programmi per provare a virtualizzare in casa e non solo.

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