Opera Nettuno
L’opera per Nettuno

Nettuno – di Antonio Riello

Un’installazione artistica essenziale e semplice, ma con un significato che va ben oltre a quello che mostra.

Dove?

Questa installazione, se siete andati almeno una volta nella vita a Capo Colonna, l’avete vista. Si trova proprio al bordo della SP49, in via Hera Lacinia, poco dopo la Baia dei Greci. Ovviamente, andando verso Capo Colonna, poco prima del parco archeologico. È posizionata lato mare, vicino ad una strada sterrata che scende a mare.

Cosa vuol dire?

Il significato dell’opera è talmente semplice che sarà sfuggito a molti: è una finestra sul mare. Un’omaggio appunto a Nettuno, divinità del mare. Se state pensando che il mare lo potete vedere da qualunque punto sulla costa, avete perfettamente ragione. Ma in questo caso, l’artista ha voluto racchiudere un significato molto profondo. Ci ha voluto far rendere conto di quello che abbiamo appena fuori da casa, dietro una finestra, che in questo caso punta verso una zona importantissima per Crotone, ossia l’antico parco archeologico. Inoltre, ha creato l’opera come “muro di passaggio” per tutti. L’intenzione infatti era quella di raccogliere sulle pareti messaggi di viaggiatori, passanti, turisti e quant’altro. L’invito però sembra non essere mai arrivato, tant’è che l’opera si è aggiudicata il nome di “aborto”, e si crede che sia un modo per recuperare due pareti di una casa abusiva mai finita. Un’altra particolarità è la presenza ripetuta del numero 8, in blu, per tutte le pareti. L’8 è il numero del pianeta Nettuno, e l’azzuro è stato scelto come riferimento non solo al colore del pianeta, ma anche al mare. Infine, una curiosità: se ci andate all’alba, vedrete sorgere l’alba, per quasi tutto l’anno, proprio dentro alla finestra.

Ed oggi?

Oggi l’installazione si trova ancora al suo posto. A dispetto della foto, la panca di plastica è stata sostituita con una panca di alluminio delle stesse dimensioni. Questa però ì l’unica buona nuotizia. Le finestre sono sparite, è ora c’è solo un varco nel muro. Le pareti hanno perso il numero 8, scoloritosi (penso) per via della pioggia e delle intemperie. Il sentiero creato per raggiungere la postazione non esiste più, c’è solo fango e terra, e le piante e i fiori messi per abbellire la zona sono tutti morti (causa anche la mancanza di irrigazione). Come tutte le altre opere, ovviamente, non esiste ne un cartello ne un foglio illustrativo a spiegazione dell’installazione, che, sebbene si trovi in una strada frequentatissima, non è mai stata degnata di attenzione.

Una risposta a “Le opere del Museo del Mare e dei Miti”

  1. […] Stessa sorte è toccata per anni alle poco note (e poco valorizzate) opere d’arte del Museo del Mare e dei Miti, istituzione locale ampiamente sconosciuta ai più. Quante volte, andando verso Capo Colonna, vi […]

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