Il mondo dei videogiochi, si sà, si è trasformato in un campo di battaglia. Un campo di battaglia dominato da strategie di mercato, dalla voglia di vincere, dalla voglia di essere i primi. E questo, di per se, è un danno assurdo. Non si ragiona più per far divertire e appassionare i videogiocatori, ma si ragiona per vendere.

Purtroppo è la triste realtà. È così che nascono tristi discussioni sulla pirateria. Discussioni che oggi si sposta anche su mercato che produce la stessa quantità di “danno” alle entrate. Il mercato dell’usato.

Non è una novità, ne tantomeno una cosa sconosciuta: se compri un gioco usato, lo paghi di meno rispetto al gioco nuovo, pertanto in molti preferiscono fare questo tipo di acquisto. Oggi inoltre, ci sono moltissime garanzie sull’usato, proprio perché è un mercato a parte, con fior di quattrini alle spalle degli sviluppatori, che la vendita del gioco usato ridistribuisce in parte ai privati, in parte alle catene (una fra tante, Gamestop).

Queste ingenti somme di denaro vanno recuperate! Per cui, Jameson Durall ha avuto una pensata “rivoluzionaria”. Non è realtà, e spero che non lo sarà mai. È solo un’idea, ora come ora. Ma è un’idea che, al sistema capitalista, va più che bene.

In un articolo sul suo blog, Durall si rivolge principalmente alla Microsoft, ed alla sua nuova console che andrà a prendere il posto dell’attuale Xbox 360. Non ha un nome preciso, ma si fa chiamare Xbox 720. Della nuova console si sa ancora poco, oltre ai fattori più “ovvi” come la maggiore potenza, la resa grafica migliore ecc. ecc.

L’Xbox è già nota per l’incredibile controllo che mantiene sui giocatori. Vuoi giocare? Ogni giocatore deve essere identificato (avere un Live ID, un profilo personale univoco), deve collegarlo alla console e/o al servizio Xbox Live, e solo allora si potrà avviare il gioco. Vuoi giocare online? Il servizio Xbox Live è gratuito quando ti registri, ma se vuoi giocare online devi acquistare la possibilità di connetterti alla rete con la tua console, perché non basta che tu paghi l’abbonamento ad internet, devi pagare anche per “sbloccare” la possibilità di collegare la tua console ad internet! E se il gioco ti propone un aggiornamento che non vuoi fare? La scelta e semplice, o aggiorni o non ci giochi. Oltre ad un’innumerevole lista di piccoli dettagli molto fastidiosi (come la necessità di avere un HD esterno per giocare ai giochi Xbox. E non un HD esterno qualunque, in quanto sono compatibili solo quelli della Microsoft).

Insomma, questo sistema di vigilanza sull’utente è stato creato per un solo motivo: abbattere la pirateria. Non si può dire che la Microsoft ci sia riuscita completamente, ma c’è quasi. Ora, Durall ha un’idea alquanto simile, da proporre non per abbattere la pirateria, ma per contrastare il mercato dell’usato.

In parole povere, Durall ha pensato che ogni gioco deve essere collegato unicamente ad una console (non ad un account). In questo modo, tutti i profili di quella console potranno eseguire il gioco, ma se vado a casa di un mio amico per giocare con lui, dovrei portarmi dietro tutto l’Xbox, perché la sua macchina non può eseguire il mio gioco.

Questo collegamento avviene con l’utilizzo di ticket, un pò come già avviere con i DLC. Il gioco genera un codice, ed al primo avvio lo copia sulla console. In questo modo, la console riconosce il codice, e lo abbina al gioco. Se il riconoscimento avviene, si può avviare tranquillamente in gioco. Questo codice viene generato e copiato sulla console solo al primo avvio del gioco! Quindi, avviarlo per la prima volta su altre console non genererà nuovi codici.

Però Durall è generoso. Bisognerebbe comunque creare un sistema che permette di abilitare un’altra console ad eseguire il gioco. Il sistema, a pagamento, bloccherebbe il gioco sulla vostra console, in modo da poterlo eseguire SOLO sulla console che si vuole abilitare. Il tutto per un numero di giorni che l’utente può stabilire.

Oltre a questo, propone anche alla Microsoft di creare un sistema di noleggio giochi, per “fare concorrenza” alle grandi catene. In questo modo, i soldi per il noleggio dei giochi andrebbero alla Microsoft, e non ad esterni. Ovviamente, il pensiero Durelliano si presenta anche in questa possibilità: crede infatti che anche il noleggio dei giochi si debba basare su un sistema che abilita l’esecuzione del gioco solo per determinati giorni, che verranno stabiliti in base a tariffari. Questo vuol dire che puoi noleggiare il gioco a (sparo prezzi ad occhio) 5€ per 3 giorni, 10€ per 6 e così via.

Questa idea, oltre ad essere chiara e “semplice”, è anche valida per molti. E potrebbe essere validissima anche per la Microsoft, che aumenterebbe così “l’oppressione” dei suoi utenti, e ne ricaverebbe maggiori entrate.

Questa idea può essere validissima in termini di strategia di mercato, ma ritengo che sia solo una porcheria da scartare al volo. Non solo stiamo subendo videogame poco interessanti, sequel e saghe che sono più duri a morire di Beautiful, oltre che l’intensa burocrazia per evitare di essere bannati. Oltre tutto questo, dovremmo anche perdere la possibilità di farci prestare un gioco da finire nel fine settimana? Dovremmo perdere la possibilità di portare un gioco a casa di un amico per giocare tutti insieme?

A cosa servirebbe questa idea? A far perdere molti punti alla Microsoft.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.