All’inizio di questa settimana mi sono reso conto di essere incredibilmente indietro con il mio usuale controllo dei candidati pre-elezioni. Me ne sono accorto grazie agli innumerevoli striscioni, stand, camioncini ed altoparlanti, oltre che ai soliti manifesti e santini. Da lunedì dunque ho iniziato a farmi una bella scarrellata di chi si è candidato, delle liste presenti e delle “unioni strategiche”.

Le elezioni regionali in Calabria sono un vero e proprio ossimoro: sebbene siano poco sentite e scarsamente considerate, generano un grande fermento nella popolazione, pronta ad accalcarsi presso gli uffici informativi (piccoli magazzini su strada affittati per qualche settimana) o ad andare in giro a fare propaganda con volantini e manifesti. Il clima è più amichevole, le facce sono quelle storiche, non c’è il distacco con Roma, è gente del posto. Tutti conoscono tutti.

Succede così che diventa quasi una lotta tra avversari storici, tra famiglie e cognomi. Si lotta a “chi lo ha più grande” (il camioncino, il manifesto, il magazzino, lo stand ecc.), a chi fa più affluenza, a chi la dice meglio, e gli slogan sono tutti tristemente uguali. Il tutto contornato da una serie di elementi semisconosciuti, o proprio sconosciuti, che si alternano sul Comune nei loro discorsi ascoltati da quattro gatti.

Che dice il vox populi? Che Oliverio sarà il Presidente della Regione Calabria. Tant’è che a differenza degli anni passati, chiunque mi viene a chiedere il voto vuole propormi una preferenza del Centro-Sinistra, associata al gruppo Oliverio Presidente. Ma io devo fare sempre l’outlier.

Prima di andare avanti, diamo un breve sguardo ai candidati a presidente della regione, giusto per definirne i nomi e l’appartenenza politica:

  • Mario Oliverio, Centro-Sinistra;
  • Wanda Ferro, Forza Italia & Fratelli d’Italia;
  • Nico d’Ascolta, UdC & Nuovo Centro-Destra;
  • Cono Cantelmi, Movimento 5 Stelle;
  • Domenico Gattuso, Altra Calabria & Rifondazione Comunista;

A parte le mie elucubrazioni, alle europee votai per l’Altra Europa con Tsipras. Non mi sono piaciuti i metodi comunicativi, come non mi è piaciuto il modo di autoproclamarsi “l’unica vera sinistra“, ed ovviamente non m’é proprio andato giù l’indegno finale. Ma a mio avviso, se si vuole fare davvero opposizione non si può far altro che andare a votare un esterno. Così come fù per il M5S, vero exploit (purtroppo fallito) nella scena politica del bel paese. L’altra opzione è non andare a votare, ma dovremmo aver capito ormai che fare ciò vuol dire solo favorire il prescelto di turno.

Ma torniamo a noi. Torniamo a Crotone. Da un giorno all’altro la città è stracolma di carta straccia, facce più o meno confortanti e sorridenti ovunque, slogan scritti a caratteri cubitali e sparati dalle casse di auto e camioncini. Fotomontaggi approssimativi, accostamenti musicali forse non proprio azzeccati, volantini con programmi in massimo 5-10 punti contornati da slogan, spot e frasi fatte. In sostanza? Una caterba di carta sprecata. Soldi pubblici (ovviamente) da frusciare per fare mille mila santini che nessuno utilizza più neanche come carta filtro.

In questo clima surreale, dove non c’è un reale bisogno di fare tutta questa campagna (come detto prima, i soggetti si conoscono), gli unici tentativi apprezzabili sono: quello di Amoruso, che va girando in bicicletta (seguita da una macchina corredata di altoparlanti) per la città, e che da sempre protesta per la condizione dell SS106 (E90); quello del M5S, che ha utilizzato solo una gazebo informativo senza eccedere negli sprechi; quello della lista Altra Calabria, che ha messo a disposizione tutta la documentazione via web, senza fittare locali o suolo pubblico, a costo di rimanere semi sconosciuta.

Ed in effetti, di questa lista “Altra Calabria” non se ne sente parlare proprio. Io stesso ci ho messo un po’ a trovare il sito di riferimento, anche se l’attesa è stata ripagata da un sito ben curato e da un programma ben scritto. Sarò di parte, ma a mio avviso questa lista ha svolto il miglior lavoro elettorale, anche senza una campagna esaltante. Tuttavia, mi viene in mente ciò che ho già visto con le elezioni Europee. Non é che poi questa lista si trasforma in un’altra batosta? In un voto perso e inutile, un po’ come è stato con la lista Tsipras e problemi annessi?

Spero di no. Perché spero vivamente che prevalga lo “spirito della sinistra“, d’opposizione, di rivolta e reazione, che sia capace di determinare chi siano gli amici e i nemici del popolo. Anche se, realisticamente parlando, prevarrà il centro-sinistra (probabilmente anche in Emilia), e si riconfermerà il PD. Ma questo è un pronostico. Può anche essere che passerà la Ferro, dato che molti Crotonesi hanno la convinzione che votare uno di Catanzaro sia meglio.

A questo punto, la cosa più logica che mi sento di consigliare è di andare a votare, o per il M5S o per la lista Altra Calabria. Non andare a votare favorirà gli equilibri interni, prestabiliti, alla faccia dei nostri diritti. La cosa più giusta che mi sento di consigliare (e che farò) invece è andare a votare per l’Altra Calabria. Non starò qui a propagandarvi nulla, avete la facoltà di cliccare e di leggere voi stessi.

Lunedì sapremo le percentuali. Molto probabilmente ci sarà davero Oliverio sul trono, e sarà interessante vedere il numero di preferenze e i beneficiari. Alla prossima settimana 🙂

2 risposte a “Altra batosta?”

  1. […] Altra batosta? | Briganteggiando su Altra Europa, poche differenze […]

  2. […] elezioni regionali si sono svolte regolarmente, sia in Calabria che in Emilia. Come si era ampiamente previsto, per la Calabria è passato Mario Oliverio. La lista Altra Calabria ha preso, purtroppo, pochissimi […]

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