L’entusiasmo dei giovani politicanti mi piace molto. Tantissima voglia di fare, di tutto e di più! Ed ancor di più mi piace l’idea che stiamo diventando, a mano a mano e con le nostre mille difficoltà, sempre meno legati ai vecchi mezzi improduttivi, ma ci si inizia a basare sempre di più sulle nuove forme di comunicazione. Non rientro nella categoria di chi sogna un mondo senza libri ma fatto solo di epub e pdf, ma sono fermamente convinto che oggi tante scartoffie si potrebbero evitare.

Credo che ormai sia superflo ripetere, per l’ennesima volta, i benefici legati all’informazione tramite la rete. E’ più immediata rispetto ad un giornale, è più partecipativa rispetto alle vecchie lettere che si mandavano nelle redazioni, è più “sociale” nel senso che le informazioni girano di più, o per lo meno sembrerebbero avere un pubblico più amplio. Ma sopratutto, è più facilmente accessibile. Oggi è possibile leggere quasi tutti i quotidiani del mondo comodamente da casa propria, e ci si può abbonare via web. Altro punto fondamentale è che oggi l’informazione ci arriva da più fonti, e noi abbiamo il vantaggio non solo di scegliere quella che più ci aggarba, ma anche di confrontare le stesse notizie su diversi quotidiani, per vedere chi tratta “meglio” un argomento.

Ma evidentemente il M5S non la pensa così. Anche se oggi basta un semplicissimo pc, anche datato, si è pensato di “creare” un apparato a se stante, che già di per se è sconosciuto ai più giovani. Figurarsi che la maggior parte delle testate giornalistiche lo ha definito un decoder 🙂

Facciamo un passo indietro. Il canale multimediale “La Cosa” è un raccoglitore di video, live e non, dove si può trovare veramente di tutto. Si può visualizzare sia in una directory del sito di Beppe Grillo, sia su un canale Youtube. Per essere un canale creato all’inizio dell’anno (2013), ha totalizzato oltre i 170 mila iscritti! Nel canale vengono postati video di ogni genere, ovviamente vicini all’ambiente del “partito” del M5S.

Sebbene non sia un simpatizzante, seguo spesso i video e gli interventi, dato che per certi versi ci troviamo sulla stessa linea d’onda (ad es. sulla decrescita felice), ma, tuttavia, non riesco a comprendere l’utilità di questo “decoder”. Ma facciamo un altro passo indietro.

Il Raspberry Pi è un device che ultimamente sta spopolando un po’ ovunque in Europa. Tuttavia in Italia è poco conosciuto, e solo in pochi riescono a farci qualcosa prima di riporlo in cassetto e dimenticarsi di quei pochi euro spesi in modo impulsivo. Qualche mese fa, avevo provato anche io la distro di OpenElec sul mio Rasp. Le qualità del media center fornito da XBMC sono note ai più, e non si possono discutere: ottima interfaccia utente, quantità di plugin per soddisfare un po’ tutti, ottima catalogazione, riproduzione fluida, compatibilità massima ecc. Precisiamo che XBMC può essere installato anche su un pc domestico, o su un dispositivo che monta Android (non per forza uno smartphone).

Nel caso del M5S, il vantaggio sarebbe quello di avere un dispositivo perennemente collegato alla rete, che renda disponibile a chiunque la programmazione del canale La Cosa. Ma ha senso far acquistare a tutti un dispositivo solo per questo motivo? Credo che la risposta giusta sia: assolutamente no!

Partendo dal fatto che il contenuto è disponibile h24 via Youtube, chiunque disponga di una connessione ad internet può accedere ai contenuti, visualizzarli, ed “i più esperti” sapranno anche scaricarli. Sebbene lo scopo di portare il dispositivo ai nonni di mezza Italia sia nobile, la soluzione è realmente poco pratica. Il Raspberry Pi deve essere collegato ad una presa, e che io sappia i led che rimangono sempre accesi sono già un problema di molti nonni attenti alla bolletta 😀 In secondo luogo, ci sarebbe l’intoppo del passaggio dal digitale (DTV) al dispositivo (AV). Anche il fatto di avere più telecomandi potrebbe mandare in panico più di qualcuno. E poi, nell’arco della giornata si può voler vedere di tutto. Con tutta la buona volontà, anche il nonno più coriaceo vuole mettere Rete 4 per maledire a Fede.

Premesso questo, il Raspberry Pi non è il dispositivo giusto per questo compito. Esistono moltissime chiavette dette “Mini PC” che si possono collegare a tutti i televisori, non solo via HDMI, all’interno delle quali si possono impostare diversi collegamenti ai vari video della cosa. Ed ecco, ora arriviamo al punto più importante, ossia l’integrazione.

Piuttosto che far acquistare a tutti un dispositivo, credo che la soluzione migliore sia creare maggiori possibilità di entrare a contatto con il prodotto (in tal caso, i video) attraverso i mezzi che già ci sono o ci possono essere. Questo vuol dire che anziché far comprare un Raspberry ad ogni militante, bisognerebbe creare applicazioni per smartphone o per le nuove smart tv, plugin per XBMC e per gli altri video player, diffondere i video su più piattaforme possibili, o anche magari un semplice software per pc che mantenga aggiornati sui nuovi caricamenti. Ecco, in questo modo si possono sfruttare meglio le risorse che già si hanno, e si può raggiungere anche un maggior numero di utenti.

E’ bello vedere che ci si avvicina alla tecnologia, ma bisogna farlo nel modo giusto. I vostri programmatori (tenete sempre conto che c’è differenza abissale tra un configuratore ed un programmatore!!), e probabilmente tutto il reparto informatico del M5S, prima di parlare di diffusione di informazione libera dovrebbe conoscere progetti come quelli che furono (in Italia) Indymedia o anche l’ECN, e creare magari una serie di server liberi. E prima di parlare di software Open Source, di Open Hardware ecc, dovrebbe abbandonare quei penosi iPad.

E, visto che la battuta ci sta sempre, il M5S ha ben altri problemi da affrontare, sopratutto in campo politico.

Per chi fosse interessato, il video di presentazione si trova a questa pagina, e dal video potete risalire al canale Youtube. Abbracciate la tecnologia, ma fatelo nel modo giusto 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.